Acidi ascorbici trifolati
Sono esausto. Ho mangiato mezzo chilo di polenta doc, un broccolo intero, funghi trifolati che non ho mai capito cosa vuol dire trifolati però ok ti credo sulla parola basta che non ti scaldi, scolato un quarto di rosso che oh, not bad, oh, poteva peggio.
Sono esausto. Passo due ore al giorno sui mezzi pubblici, ogni giorno vedo tutta la Berlino ipertrofica, passo sempre per i sotterranei metro di Alexanderplatz pieni degli scomodi odori schifidi dei peggio cessi di capital-street-cibo post-mcdonald.
Sto facendo da un anno un lavoro essenzialmente inutile, che non mi diverte più. É un problema. Non ho mai soldi: é un problema?
Ho spesso fatto del mio meglio nel peggior modo possibile, lo posso dire. Sarà che pure il controllo produce sempre linee di fuga, imprevisti e innesti e intromissioni, compresenza conflittuale tra noto e ignoto, desiderio e apatia; et voilá che il piacere diventa una conquista tardiva, con la zona d'ombra della sconfitta dietro il muro a farti "hey, psss, amico!....amico! psss! amico! mdma?".
Mamma lo diceva sempre: "Tu arriverai tardi". Arriverai tardi ed esausto, senza cioccolatini, sempre spettinato. Almeno mangia il broccolo valá, gli acidi ascorbici.
Sono esausto perché cosa vuoi anche tu, son fascista, lo ammetto. Son pure cominternista. Anche demo-centro & fate-voi, sostanzialmente cristiano anche se essenzialmente ateo, sono un populista europeista della feconda guerra mondana. Devi vedere mia mamma come la tratto...un brigante! Per il resto, un pacifista col coltello tra i denti, pronto a tagliare acidi ascorbici.
Poi corro verso Neukölln, my fav quartiere, e mi stendo sul prato con Gianki.
Il suo cane ci chiede di tirargli una palla sgonfia raccattata da un cestino. Intorno a noi barboni, rappers in disokkupa, disagiati vari, e pure una bellissima donna che mangia un gelato insieme ad un bellissimo uomo.
Gianki ha il barbone coi baffi prussiani, ha dei pappi di peli sul naso, ha un cuore enorme, più enorme del normale, ha una bicicletta nana rossa e io dico che darebbe la vita per la sua bestia puzzosa baubau. Gianki mi chiede dove sarò un giorno. "Ma te figa cosa vuoi fare". "Te figa é difficile capirti".
Sarò a casa. A raccogliere salamandre nelle notti madide di ottobre, a strattonare asini e riempirli di erba alla mattina presto; i frames collinari della natura sparsa che cambiano repentini come scenografie in movimento, la terra nera vivissima attorno alle radici dell'ortica, insetti che non ti fanno più paura. Sarò a rivedere un amico dopo t.t., e con lui a vivere i primi momenti di imbarazzo senza imbarazzo, sarò la chitarra emo-dolce dramaqueen di john frusciante, sarò quel che sarò, che sempre stato sono, e fino a quando salirò, badabím badabóm.
Tutti saliremo.
E quando salirò, sarò felice, perché esausto.
"Amico! Pss! Amico!! Hey! psss! Amico...acidi ascorbici?"