Al fiume col mio amico Cux
Ci sono giorni (pochi) che è stato uno schifo. Ma oggi é il mio giorno fortunato.
Avevo voglia di veder arrivare qualcuno, allora sono passato dalla stazione centrale e mi sono messo davanti a un binario, come una volpe quatta nella prospettiva sul roditore.
Ho aspettato in piedi, giacchino bianco truzzo (Bench) con cappuccio su a coprirmi i quarantadue miliardi di capelli sporchi, pollici in tasca, spallucce alte corrucciate e attaccate al collo, una caccola non solida e persistente nella parete destra del naso, un giro di Ciaikovski che mi rulla intorno al pensiero della morte di mia madre, e poi chissà, chissà 'sto treno quando arriva, cosa porta, cosa prende.
E tu, dove sei? Dove sei stata? Sei felice?
Ti mando (sol) gli abbraccini coi piccioni (do)
Meglio che (sol) guardo il cielo (do)
Ma lì nemmeno l'oncia di te (sol)
In un nuovo posto dove essere (re)
stanco ma senza regole (sol)
Chiudo gli occhi (mi minore)
Arriva il primo treno. A quattro metri da me scende un signore pelato di settant'anni in lungo squallido piovoso paltò grigio, con sigaro spento infilzato in bocca e sorretto in pollice-indice, una borsa marrón capriolo che penzola nel fiancovita, una svastichella al cioccolato tatuata in fronte, what a wonderful fronte, what a man, what a vision, forse é galimberti. Si avvicina, poi di colpo scatta verso di me, veloce e meccanico come un replicante programmato per terminarmi, un Velociraptor grigio con la borsa marrón daino; ferma il suo volto a mezzo metro dal mio, raffazzona quello che sembra essere un sorriso sinistro e schizofrenico, poi tira fuori una scatola di Indovina Chi? dalla borsa marrón cervo, me la mette davanti agli occhi e mi sbraita in baritono come un cantante death: “LoO SSSaAi cHe tuTTi iii Tuuooi cOoMpagni deLLE eleemeentari sOnO mOrti?”.
"Figa, sospettavo della cosa: non ne ho più visto nemmeno uno, tolto Cux che vedo da trent'anni e con cui sono andato a bere una birra all'Anguriara giusto qualche mese fa...mi disse dei concerti che aveva visto quest'anno... È andato a sentirsi gli Smashing Pumpkins per la prima volta a 34 anni: mito. É morto anche lui, sì?"
La gente intorno a me si gira un secondo scossa dall'urlo di morte, tutto si ferma per cinque minuti o forse cinque anni, diventa melmo-nebbioso come nei fottuti stagni di Monet.
Il vecchio col paltò + borsa marrón antilope sfuma via nell'etere senza rispondere alla mia domanda, e io non gioco a Indovina Chi? da venticinque anni buoni. Da sotto il treno, nascosto sui binari, spunta fuori Cux; si spolvera la felpa e si sistema i belli capelli neri, bocca aperta a squalo e occhi strizzati da un sorriso planetario: bello come é bello lui, solare come il sole (meta), saggio socratico e sapiente aristotelico, only for Cux mi casa es tu casa muchas gracias.
"Non é vero che i nostri compagni delle elementari son morti, Ale. Sono tutti vivi. Io sto benissimo. Oh, ti ricordi da piccolino che testolina che avevo? Ti ricordi a nascondino, che lentino che ero? Ti ricordi in mansarda da me, che ascoltavamo i Nirvana? La Citroen C3 azzurra che ci portava a calcetto, le cucinate nella cucina in Sant'Osvaldo. La prossima estate torniamo a pescare, c'é un torrente bellissimo che dobbiamo risalire insieme. Ti voglio tanto bene, Ale."
"Cux, anche io, sigh."
Sono fermo al binario, ora la stazione é vuota, non c'é una valigia e tutto é bianco polverizzato, pulviscolo, vapori, un paio di sonii acquei e poi zero rumore, solo dubbi che svolazzano in un'eco panica. Oddio i dubbi oddio.
Tradirsi da soli ci vuole un attimo, penso, anche se si persegue costante la coerenza, che tanto il disordine è dietro l'angolo di ogni esperienza.
Allora sai cosa faccio, alzo una barricata alzo.
Saprò poi uscirne? Uhmmmmmmm.
E non so cosa guardare su 'sto cazzo di binario, così guardo un po' di tutto e mi dico qualcosa in più. Mi dico che se ho qualche tipo di bisogno-sofferenza, magari la cosa di cui ho bisogno è una cosa che ho. E se mi guardo dentro, troverò tutte le cose che non potrò mai comprare.
Sí.
Mi guardo dentro, boh.
Cux é ancora di fronte a me, mi prende la mano e siamo al torrente. Abbiamo gli stivali a salopette, l'aria madida ci sbrina le guance, saran le sei del mattino, la luce si infiltra tra le valli e sbiscia in mezzo al bosco, rimbalza sui sassi e manda a letto mezzo mondo animale.
"Ma le trote mangiano i ragni d'acqua secondo te?" gli chiedo.
"Shhh, parla piano! Non penso, sono insetti troppo piccoli per le trote. Aspetta Ale, la canna la devi tenere così. Dammela, guarda. E comunque stai lontano da chi tenta di frenare le tue ambizioni. Le persone invidiose e aride lo fanno sempre. Solo le grandi persone hanno la capacità di farti capire che anche tu sei grande."
"Va bene. Cux, io e te abbiam mai giocato a Indovina Chi?"
"Sí Ale. Spesso. Perdevi sempre."
Not today, today is my lucky day. Now give me that madaføka canna da pesca e Indovina Chi? ti pesca una trota così, che c'ho ancora 'sta caccola che posso usare da esca.
(ciao Cux)