Poesie tratte da “Versi Riversi”
Gioco ancora in un altro mondo
con un’altra parola
a bordo del vento.
Senza pagar nulla, vedo sogni
galleggiare nell’aria
alcuni s’impigliano tra i rami.
Scoppiano e nascono come fiori
verso la vita
quasi cadendo verso l’alto.
Ero stato bello un tempo
occhi intelligenti
brillanti, azzurri
ora le rughe solcano il mio volto magro.
È tutto qui?
La storia è come un macigno
si prende tutto ciò di cui ha bisogno
mentre rotola sulle nostre vite
Come un nomade emigro
tra un attimo e l’altro
nell’intervallo di un respiro
lì, proprio lì
tutta la mia vita.
Poesie tratte da “Gli Angoli del Corpo”
La metamorfosi del corpo
è il disfacimento di un tempio, dove il Re
piange sul ciglio del fiume.
Con un rametto stuzzica l’acqua
e come in una scena teatrale
aspetta il suggerimento del gobbo.
In tutto questo c’è qualcosa di naturale
costante oserei dire.
Sarebbe da stupirsi se così non fosse, tuttavia
alcuni la ritengono strana
cercano di far luce nei propri ricordi
richiamando alla memoria il passato.
Quasi che volessero opporsi
all’irreversibile processo, altri
pensano ad un’evoluzione
al compimento di una trasformazione naturale.
Se potessi far l’orlo alla mia esistenza
preferirei il punto cieco
cosicché, nulla si vedesse
e se la pena è profonda
che giochi pure tra le pause delle imbastiture.
L’attesa su di me
è silenzio immobile
scivolerò, mi innalzerò
più forte del vento, qui
nell’ombra
quale maschera avrò
nella vita che è incendio?