Bomba
Cupo cielo di metà aprile
Se solo riuscissi a uscire, poserei i piedi sul cemento
per ammirare la dura forza con cui annulli il confine che ti separa dagli oggetti
Se solo riuscissi a uscire, respirerei l’aria buona esalata da queste strade allargate
dove cose e persone si aggrappano al proprio spazio tentando di muoversi senza ferirsi
Se solo riuscissi a uscire, aspetterei il momento in cui gli argini vanno a rompersi
e la città mischia i pesti colori che la dividono per creare una tinta nuova e uniforme.
Cupo cielo di metà aprile
Se solo riuscissi a uscire
anche solo per poter stare immobile fuori dalla soglia di casa
Osserverei i passanti che si terrebbero a debita distanza
Distoglierei lo sguardo dalla loro manifesta preoccupazione
Ignorerei le dita che evitano di puntarmi addosso.
Cupo cielo di aprile
Se solo riuscissi a uscire
Me ne starei qui fra l’erba umida, fermo
ad ascoltare il tocco dei primi petali che cadono dai rami
a farmi ricoprire dalle gonfie gocce della tua acqua di stagione
dal guano di uccelli eccitati
dallo zampillare del piscio di un cane randagio.
Cupo cielo di aprile
Se solo riuscissi a uscire
Mi farei pure mangiare vivo dalla ruggine
accoglierei l’espandersi vittorioso del muschio
accetterei l’usura e le perdite che s’accompagnano al consumarsi del tempo.
Cupo cielo di aprile
Tu lo sai che potrei uscire
E che sono una bomba pronta a esplodere
Ma né io né nessun altro va a chiamare gli artificieri per farmi brillare.
Isolato senza aver la forza di muovermi
E senza che qualcuno mi muova.
Una rivoluzione in potenza
Nucleo ribelle nato nella primavera di una rivolta.
Incapace di uscire
Paralizzato dalla paura di dilaniare gli altri
Attendo
Riducendomi a poco e niente
Mentre gli scarti vengono trascinati via dal tuo vento paziente.