quanto coraggio ci vuole per capire che perdersi è un gesto consapevole, che spesso non sono le cose a capitare, ma sei tu che scegli di perdertici.
quante vie di uscita dalla realtà cerchiamo, senza renderci conto di non fare più parte di questo mondo e soprattutto di non essere più capaci a starci dentro.
su quante cose decidiamo di concentrarci, per poterci dimenticare di noi.
quante attenzioni elemosiniamo, per dimenticarci che è nostro compito darcele, che esistiamo, ed è qui che è nata la nostra attenzione.
ricordati di te stesso, quando decidi di provare ad amare qualcuno, o qualcosa: ricordati che tu esisti a prescindere da questa cosa, e che in qualche modo, questa cosa esiste perché tu hai deciso di vederla.
sei tu che dai origine al significato delle cose.
sei tu che gli dai valore.
non cercare rifugi per cercare di scappare da te stesso, smettila di metterti in trappola da solo. concediti la libertà di essere libero. di esistere. di darti valore. smettila di svalutarti credendo sia giusto metterti in secondo, terzo, quarto, ultimo, inesistente piano.
chiediti come stai. smettila di fondare il tuo benessere su quello altrui. chiediti come stai.
abbi sempre il coraggio di cambiare strada, quando vedi che questa ti allontana da te stesso. non prenderlo come uno sbaglio: non focalizzarti su quanto sia giusto o sbagliato, non c’è niente, di giusto, non c’è niente, di sbagliato. ci sei tu.
sei più intero di quanto non credi di essere; non devi essere completato, puoi essere espanso.