EROSIONI INQUIETE
Se mi tiri
I pensieri in
Elastiche visioni
Di consumate assenze,
Aderiranno le verosimili percezioni
A un reale distorto
Da presentimenti spenti
- Ho sensi sfocati
Di confuse percezioni che
Si diluiscono in cenni
D’assenso esangue
Inerme d’intenti pur deboli
Di un qualche cereo gesto
Di vigorosa sferzata al petto
“Raccontami di quella volta
In cui ti sentivo presente tanto da
Infrangerti sulle mie mani,
Anche se non lo eri neanche
A te stesso.”
- Incrostati i tratti,
Pastosi, spessi di
Grumi indifferenti
E le pieghe delle tue
Labbra
Sono insenature
Erose di pensieri.
IMPICCAGIONE SPEZZATA
Di tutte le tue inquiete linee spezzate,
Nette e spesse come braccia
Si contorcono in pirotecniche visioni
Fragorosamente sorde.
Cercami in fondo ad una tasca
bucata.
Due dita
Fredde di luce
Nella penombra
Ritagliano i contorni
Finemente calcati
D’una figura appesa
A illusioni impiccate
- solo per metà.
I tuoi umori che non conoscono vie
di mezzo.
Sei un ossimoro
Boccheggiante
Filastrocche umide
Di mondi in senso lato
Esauriti e
Policromi
Di tutta l’immane frustrazione:
Mordace vita.
IPOTETICO PENSIERO
Se mi rapisse
Il nostalgico vuoto
Del giorno venturo,
Mi troveresti, sottile
A sbirciare
Con occhi affilati
Lungo il ciglio
Delle ore
I remoti presenti
Che tanto m’affliggono.
- Camaleontica pelle,
Ristretta,
Che tra
porcellane
Cerca di rattoppare
Profonde nostalgie
Di seconda mano,
Cocci mai raccolti.
Se dovessi parlare
In contrasti
Di luci
Mi direi penombra
Di solstizi
D’astrazioni;
Gettano ombre
D’una voce
Che muta cola
Sulle sordità
Delle parole
Vuote
- Un’egocentrica solitudine
Si fa protagonista
Attrice inerme
Delle mie pienezze;
Desideri incompiuti
Volontà irrealizzate
Azioni inespresse.
E m’accorgo,
Come d’una amara bile,
Che son un potenziale mai attuato,
Inconsistente pensiero.