Come l'oroscopo
A trecento all’ora non puoi davvero apprezzare quel che di infinitesimo c’è attorno. Scrivo quindi mettendo il più rapidamente possibile ordine, facendolo con la spinta immotivata di chi non ha preparato la materia ma sente dentro che altrimenti, fermandosi, deraglierebbe con una forza tale da scomparire dentro il tempo. Perderei le cose che già perdo, ma in maniera insanabile e violenta. Perderei quel di più che ci mette l’impeto davanti ad un piano ben congegnato.
Se essere non è avere allora amare non può essere abbastanza. Se nella vita di tutti i giorni i ruoli masticano e digeriscono il rapporto, allora cosa resta? Non lo so e per questo parto dai presupposti sbagliati.
Vorrei poter dire di altro e di ben più alto sulla condizione dei nostri umori, dovuti alle nostre relazioni che dipendono dai ruoli. Vorrei saperlo dire e temo di non saperlo neanche iniziare.
In un mondo cinico e baro per il quale essere scaltri è la scorciatoia verso la vita serena, scegliamo di essere truffati. Scegliamo scientemente la strada di chi perde nei rapporti, di chi inciampa e cade. La strada di chi ha l’insuccesso come stendardo e l’atavica angoscia che buca lo stomaco al tardo pomeriggio. Scegliamo quell’universo un po’ stantio e malconcio dei cassetti pieni di sogni mai realizzati. Scegliamo uno staccarsi dal terreno verso lidi lontani in più, in più rispetto ad un altro gioco di sguardi, ad un altro artificio retorico. Scegliamo la strada non battuta perché, in un moto di stupidaggine, siamo nauseati dai sentieri rettilinei di chi vuole sempre vincere senza mai giocare.
Di tutto so troppo poco e quindi non so stilare le ricette né le previsioni. Di tutto so troppo poco, ma questo non può essere che un vantaggio per chi ha la missione di esplorare mollando gli ormeggi del porto sicuro. Perché diventando stanziali si perde il fascino dell’estemporaneo, dello straniero in territorio alieno.
Diventando stanziali dentro di sé si uscirà sconfitti davanti ad ogni passo che già non si conosce.
Se in questo mondo cinico e baro l’unica regola del gioco è esser stronzi, ricordiamo a chi galleggerà per sempre che la legge di Archimede vale solo per chi ci crede. Come all’oroscopo, ma per davvero.