Così così
Quando gli altri dormono io, così così. Il sonno mi fa venire dei pensieri che non funzionano come vorrei e mi agito, quando ci penso prima di dormire. Infatti sto lì nel letto con Arianna che già dorme, leggo un libro, una cosa sul telefono, mi dico che se evado bene poi, quei pensieri, la strada di casa non la trovano.
Fosse per me, riposerei nell’oblio. Spengo la luce. Speriamo.
Quando cerco di affrontare l’oblio di ogni speranza mi leggo certe cose, che al risveglio penso: devo essere proprio coglione, quanto sarei più riposato ora, quanto sarebbe più facile farmi il caffè, mettermi a scrivere, lavorare su questa cosa che normalmente è una rottura di maroni, guarda qua, come si fa, ti rispondo male. Mi dispiace rispondere male alle persone, è una cosa che ho messo da parte. La metto da parte sempre di più anche se Arianna, che già dorme, dice che ho un tono, ma un tono, secondo lei un giorno mi picchiano. Un po’ ha ragione. Quando rispondo male e pensate che stronzo, questo tizio, ricordatevi che non è colpa mia. Mi appello al sonno così così.
Prima di dormire, mentre scappo dai pensieri che non funzionano come vorrei, scopro una teoria che quelli che la spingono dicono essere piena di benefici ma io ci vedo proprio una cosa imbecille.
Ci sono molte cose che non capisco e di cui mi capita o mi capiterà di andare a parlare. Lo premetto perché questo mestiere mi porta su e giù e da fuori ogni tanto penso che sembro proprio coglione a non farmi i cazzi miei, però non viene spontaneo non incuriosirmi.
Penso che i coglioni poi stiano proprio da un’altra parte. Non vorrei fare il leghista che parla di coglioni e si vanta di avercelo duro e gli uomini veri sono questi e quelli. Quelle robe un po’ così, che fanno schifo. Però mi incuriosivano i benefici di questa teoria perché sono roba proprio da maschietti, da ragazzini che misurano tutto a partire dal cazzo. Se tu segui questa teoria ti cresce l’autostima, ti cresce il potenziale erotico verso le donne -questa teoria non sembra valida per gli omosessuali, v’avviso perché magari non perdete tempo qui con me a leggere delle cazzate e avete delle cose più valide da fare. Con questa teoria ti sale la motivazione a fare le cose, hai più energie e il motivo per cui sono arrivato lì è che ti passa l’insonnia.
A me, se me lo dicevano dieci anni fa, per disperazione ci credevo subito.
Allora, che su alcune cose sono campione mondiale della sospensione dell’incredulità, mi metto a pensare a tutta sta gente che di punto in bianco smette di farsi le seghe. Sto cinque minuti a pensare ad un piccolo esercito di uomini che non sborrano mai. Sborrano solo quando scopano e vi assicuro, per esperienza, gli uomini eterosessuali scopano pochissimo, non credetegli. Donne etero, LGBTQI+ e animali scopano più degli uomini eterosessuali. Lo so che le donne eterosessuali messe lì sembra che mi sono sbagliato, fidatevi però perché serve a visualizzare della gente come me che non riesce a dormire bene. Ci convivo, però ancora un po’ soffro. E quando soffri poi ti dici che leggi un po’ per addormentarti, leggi delle turbolenze prima di salire sull’aereo, leggi dell’insonnia prima di addormentarti e ti trovi il giorno dopo con dieci sigarette, pippare ogni tanto, le cannette ogni tanto, grassi saturi, dolciumi, conservanti, plastiche, idrocarburi a non finire, armi, pestilenze, terremoti, ogni sorta di sfortuna e disastro si para all’orizzonte ma io, quando sto lì prima di addormentarmi, le capisco le disperazioni.
Arriva un tizio che gioca a tennis, citofona, si chi è, la cura per l’insonnia, ci mancherebbe entri pure le posso offrire un caffè, non lo bevo più da quando ho smesso di farmi le seghe, intende i pensieri che non funzionano come vorrei, no di masturbarmi ci provi, grazie, si figuri.
Sono perplesso e pure questa fetta di mondo lo è. Passo in rassegna molte giornate complicate della mia vita, alcuni fallimenti, forse arrivo a qualche migliaia di notti trascorse così così. Penso alla qualità della mia vita in relazione alla qualità della vita degli altri 3,5 miliardi di uomini. Ne tolgo una fetta rappresentativa LGBTQI+, non la quantifico ma la tolgo. Siamo moltissimi. Tolgo una fetta di uomini in età pre-puberale, tolgo una fetta di uomini anziani a cui non viene più duro anche se con il Viagra no, senza assistenza. Siamo moltissimi.
Tutti molto, moltissimo, arrapati.
Qualcuno sta bene, parecchi hanno i loro grattacapi, più o meno gravi. Li vedi perché ti somigliano.
Quelli che stanno bene invece non passano mai la palla, anche se giocano a tennis.
In un momento di noia di questo raduno, un tizio che non ha mai passato la palla in vita sua, sicuro è un americano, dice che il nostro problema è che ci facciamo le seghe.
Io, non so voi, sgomento. La struttura grammaticale del sostantivo, in relazione alla sua funzione, non è adatta alla coniugazione, ma io, sgomento.
Vado in bagno, i consigliati di PornHub sono così precisi che un po’ piango.
Allora mi sveglio anche oggi, così così.