Desiderio
Nessuno desidera i colori del mondo più di me
Circondato come sono da queste colate di grigio che insozzano l’orizzonte.
Per me una giornata di sole è grigia
Per me una giornata in cui la luce s’arrabatta a far splendere ciò di cui la terra va a perdere
è come un telegiornale che si ripete da una rete all’altra
è come un poliziotto che segue per un negozio un afro britannico
è come un sacchetto della spesa dentro a un altro sacchetto della spesa.
Questo sole che non colora
Questo sole che sbiadisce
Nella banale incertezza del giorno che viene semplificato
Per non sentire l’urlo di chi è stato appena pestato a sangue in una traversa di una strada secondaria.
Dove sono i colori sotto questo sole posticcio?
Quanto vorrei urlare da questo fitto buco nascosto che ho dentro
Dove sono i colori
— fuori dalla mia stretta fossa di terra dove non germoglia nulla —
Dove sono?
Vorrei una casa, dove l’ordine s’accapiglia con la polvere
E un letto rifatto dove sopra vi riposa un gatto
Vorrei una casa con un giardino dove fioriscono i frutti della stagione in corso
Vorrei una casa che possa respirare di sollievo durante un temporale.
Vorrei non dover pensare che tutto questo non possa durare
che tutto questo può finire da un momento all’altro.
Vorrei una casa isolata dagli schiamazzi di chi dovrebbe stare in silenzio
una casa che faccia da cassa di risonanza per coloro che, invece, vorrebbero gridare.
Vorrei questo e altro,
ma parrebbe un capriccio di un bimbo fin troppo viziato
seduto a carponi sopra un terreno che non ha conosciuto altro che prosperità.
Vorrei abbracciare e disfarmi di questi miei sciocchi desideri
ma sarebbe un vezzo anche questo.
Resto quindi in un silenzio colpevole
le mani impotenti tese contro i fianchi
per non aggiungere altro
il corpo codardo che vorrebbe
schiacciato dal timore
Mentre il sole non illumina niente
E i colori mi hanno lasciato per sempre.