Benvenutə al centosedicesimo appuntamento di Fantastico!
Ne sono successe di tutti i colori negli ultimi giorni, soprattutto nere dopo l’inchiesta di FanPage: in Fratelli d’Italia ci sono dei fascisti → inserire Pikachu con la faccia sorpresa. La Meloni risponde di non volere nostalgici del fascismo nel suo partito → inserire balla di fieno che rotola nel deserto.
Sono stati assegnati i Nobel: ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov quello per la Pace, ad Abdulrazak Gurnah quello per la Letteratura, per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi, per dirne alcuni.
Abbiamo potuto scrivere su Facebook quanto siamo stati bene senza Facebook, ma soprattutto sono tutti impazziti per Squid Game, in effetti è molto carino, anche se per nulla originale.
Fate entrare il padrone di casa che ha scritto un pezzo perfetto per questa variopinta newsletter.
Una differenza
Quando rimasero in macchina da soli lui abbassò la radio, per fare conversazione.
Argomenti banali, riempitivi senza nessuna pretesa di sembrare più acuto di quanto non fosse, sperando di non sfigurare davanti a quella persona che riteneva decisamente più pratica, più formata, più curiosa. Aveva passato molto tempo a riflettere su questa differenza che aveva notato tardi - una differenza tra lui e il mondo che conosceva - sufficiente a creare una rottura dentro di sé, che sentiva essere insanabile, ma che per quanto lo fosse, non aveva indagato fino a comprenderla realmente. Restava una percezione come le ombre ai margini della strada, l’andamento regolare del motore, il ruotare della terra anche in quell’esatto momento, tutte cose che prendeva come un dato di fatto, scorrendo oltre, tralasciandole senza sminuirne il significato assoluto. Una marginalità percettiva che lasciava il posto al bisogno di far bella figura in quella conversazione spicciola o al guidare con prudenza, senza però sembrare insicuro.
Leggi tutto il racconto.
- di Alberto bebo Guidetti
Fate entrare uno dei pilastri di Fantastico! che ha scritto un pezzo sul Dune di Villeneuve da portare con sé prima e dopo essere andati a vederlo al cinema.
I sogni sono messaggi dal profondo
Quel che mi piace delle storie è la capacità di portarmi altrove, non importa esattamente dove, credo che il solo viaggio sia già di per sé fondamentale. Mi succede coi romanzi, ma anche coi film e la musica, mi affido alle parole, alle immagini e parto.
Capita che leggi un libro e mentre lo leggi qualcosa impercettibilmente nel tuo reale cambia. La musica è finita, ma tu non sei più la stessa di prima. Qualcosa si è trasformato, la tua percezione è mutata. Sei partita e sei tornata, o forse no, sei ancora lontanissima da casa, ci metterai anni a fare ritorno - se mai vorrai davvero tornare. Ho sempre ricercato e chiesto questo ai romanzi che divoravo da piccola: il sogno. Cercavo il sogno, perché costituiva un’alternativa al reale e, nel contempo, era così tangibile da cambiare il reale. Crescendo il mio rapporto con la lettura e l’immersione cinematografica non ha subito grandi scossoni, la prima resta un’attività quotidiana ed estremamente intima, cui permetto di rapirmi solo a fine giornata, mentre l’emozione del cinema e dei concerti hanno ancora su di me un impatto fortissimo, e devo centellinarli.
Continua a leggere.
- di Urfidia
Il tempo degli eventi
è diverso dal nostro.
- Eugenio Montale, versi tratti da La felicità
Per citare Virginia Raggi dopo le ultime amministrative: That's All Folks.
Ah, abbiamo delle cose da dirvi, ma tempo al tempo, buon weekend!