Benvenutə al centoventottesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono Gabriele, qui per dirvi che non siamo spariti/e, ma, avendo scelto la pace invece dei condizionatori, causa caldo riusciamo a malapena ad alzarci dal letto.
Nel frattempo le cose non son cambiate molto, uno studente durante l’alternanza scuola-lavoro è rimasto gravemente ustionato, mentre una decina di studenti che hanno protestato a Torino per la morte di Lorenzo e Giuseppe sono agli arresti domiciliari. In tutto ciò, su richiesta di Gazprom, ci sono state perquisizioni ai danni di attivisti di Fridays for future.
Vabè… almeno nessuno ci ha fatto un abbonamento burla a una rivista di Paperino.
Per fortuna ci sono anche delle belle notizie: la terza stagione di Summertime, l’ultima giornata di campionato, il concerto di Radio Italia, la politica che ci toglie il piacere di fare meme… basta mi butto cazzo, lasciatemi andare, mi butto ho detto!
Ma veniamo a noi: all’alba dei tempi questo era il luogo per le penne emergenti, adesso che siamo al tramonto è diventato il luogo per ciò che ci va, senza dimenticare che col tramonto si limona più facilmente… almeno così ho sentito dire da mio cugino una volta, non lo so.
Una palestra di amorevole pienezza
di Daniele Benussi
Le otto di sera. Ho già attraversato più di mezza Italia sopra un pullman. Chiappe sfatte, chiappe tremendamente appiattite da questa posizione che per l’essere umano non è natura. Solo chi sta seduto per una manciata di ore può prendere piena coscienza di quanto l’uomo sia fatto per la posizione eretta.
Come sempre, la comodità mi spaventa.
La signora in terza fila è salita a Salerno, si è dimenticata la borsa frigo dentro al bagno della stazione, ha per questo maledetto un santo, il cui nome mi è di difficile interpretazione, un numero di volte che oscilla tra le sette e le dieci - ora non ricordo - e alla prossima sosta dovrà comprare qualcosa con cui rimpiazzare il caciocavallo pepato che era destinato a suo cognato Pinuzzo e che, insieme a tutta la borsa frigo, si è infelicemente disfatto di lei dentro il bagno della stazione di Salerno.
Videoarte
di Marco Milini
Susanna entra in casa e si getta sul divano: - Ah, come sono stanca - dice.
Scalcia via una scarpa e poi l’altra, si massaggia un piede.
– Non credevo fosse possibile camminare così tanto, ho consumato le suole su e giù per le strade: non sento più le gambe, ho i muscoli di legno.
Continua a massaggiarsi, gemendo, poi passa all’altro piede.
– Ma mi senti? - chiede ad alta voce.
– Sì, ti sento - risponde Giorgio dal bagno, - com’è andata?
– Mica tanto bene.
– Trovato niente?
– Qualcosina. Un paio di persone mi hanno lasciato il numero.
– Poteva andare peggio. Tipi interessanti?
– Non lo so - risponde lei stendendo le lunghe gambe e affondando nel divano. - Uno mi sa che è un cretino e basta.
Scusate, lo so che sui fasci non si mema, al massimo si mena. Spero non vi vada di traverso il pranzo :(
Chiudo con un mio piccolo pensiero:
Alla domanda "perché scrivi solo cose tristi", Tenco rispose "perché quando sono felice esco". Concordo con questa citazione ormai inflazionata, ma che, secondo me, non perde il suo valore, così come concordo con ogni sua parola detta o trattenuta.
È vero, scrivo solo cose tristi perché quando sono, non dico felice, ma meno incline al nulla, esco; però spesso ciò che vedo, ciò che ascolto, ciò che percepisco stando fuori mi mette tristezza, che siano cose belle, brutte o normali, e allora ecco che si ricomincia: sto fuori, vivo e raccolgo, sto dentro, scrivo e scarico, quindi sto fuori, vivo e raccolgo, e quindi sto dentro, scrivo e scarico. Non è così immediato il processo, spesso mi ci vogliono anni per raccogliere abbastanza e chiudermi e anni per scaricare tutto e aprirmi.
Non so mai come andrà, né se ne varrà la pena, ma così è. Penso però una cosa, una cosa per me certa: senza vivere non si può creare, e senza lo spazio e il tempo per la creatività c'è ben poca vita.
Ora chiudo davvero. Siete andati al Salone del Libro di Torino? Potevate trovarci anche il buon Bebo, Poliniani e sicuramente tutti quei nomi che girano nei vari allegati culturali dei quotidiani. A presto e buon weekend!