Benvenuti al settantunesimo numero di Fantastico!
Qui Fab (mi chiamano) a guidarvi in questo primo numero di Fantastico! pubblicato su Medium, la nostra nuova casa: più grande, più bella, più comoda, più quarto reich, più Tari da pagare; ma tranquilli tanto usiamo i soldi del vostro 8xmille.
Scopriamo subito la line-up di questo storico numero, alcuni li avrete già letti durante la settimana (pubblichiamo su Medium un pezzo al giorno), altri magari no, ma siamo qui per questo:
Iniziamo forte con Ame che ci catapulta in sensazioni quasi claustrofobiche per poi darci la possibilità di respirare aprendo gli occhi, così da poter affrontare i nostri incubi faccia a faccia.
Il manifesto di Samuele è dominato da volontà e contraddizione, perché è da volontà e contraddizione che siam dominati noi. Una lista dei desideri scritta da chi vuole tutto, ma il tutto non gli basta.
A Valentina F. manca il teatro e per questo ci racconta un monologo-dialogo in una scena che non esiste, ma della quale ci sentiamo parte. L’amore è così semplice e impacciato fin quando non diventa reale.
Saliamo a bordo della nave di Dario P. e partiamo per viaggi infiniti fin quando non ci rendiamo conto di essere rimasti fermi in una gabbia chiamata presente. Ricordate di prendere un souvenir.
Infine c’è un mio pezzo, torno per un attimo ai versi e lascio dire due righe a Bebo perché non voglio finire su io, professione mitomane. Per ora. “Andare a spasso per alcune valutazioni sulla propria vita è un percorso a ostacoli: vince chi li sorpassa meglio o chi ne schiva di più?”
Un numero pieno di poesia, sarà l’autunno che ci rende tutti dei piccoli Walt Whitman? Forse. Su Facebook ho visto la foto di un compito di un bambino di 8 anni che alla domanda cos'è la poesia risponde: un giardino con molto vento. Mentre alla domanda cos'è un poeta risponde: una mosca che tenta di attraversalo. Per me una delle migliori definizioni di poesia mai lette. Certo, avrebbe potuto scrivere una lettera affettuosa a Salvini come tutti i bambini normali, ma è sulla buona strada.
Forse che mi contraddico?
Benissimo, allora vuol dire che mi contraddico.
(Io sono vasto, contengo moltitudini).- Walt Whitman, Il canto di me stesso (in Foglie d’erba)
Un paio di memo importanti prima di salutarvi e augurarvi buon fine settimana:
abbiamo deciso di lasciare Substack, ma non la newsletter. Almeno non per ora, ci siamo dati un periodo di transizione: per noi e per voi. Tra un paio di mesi questa newsletter non sarà più attiva, mentre già da questa settimana vi arriverà quella di Medium. Potete iscrivervi nel box in fondo ad ogni post.
su www.fantastico.pro trovate il secondo numero della nostra magica rivista e vi ricordiamo che il prossimo sarà cartaceo per davvero.
Piccola newsletter chiamata Fantastico! prenditi cura di noi.
Vi ricordiamo che siamo diventati sociali. Ci trovate su Instagram e Facebook. Non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Per non perdervi nulla di questa puntata potete scaricare il pdf a questo link. Non servono iscrizioni e bastano due click. Per recuperare i vecchi numeri sul web, andate nel nostro archivio (c’è anche la funzione cerca), per i PDF invece potete rivolgervi a Google Drive.
Per chi ha pazienza e coraggio c’è anche l’email a cui proporsi per partecipare a questa avventura: fantasticopuntoesclamativo@gmail.com. Accettiamo prosa, poesia, immaginazioni scatenate ma ad una sola condizione: non meno di 1500 caratteri.