Benvenuti al settantanovesimo episodio di Fantastico!
Io sono Bebo e queste sono alcune cose che troverete nel numero tre della nostra rivista:
Abbiamo intervistato Remo Rapino, fresco vincitore del Premio Campiello con il suo Bonfiglio Liborio, a proposito del mestiere di scrivere, degli emarginati e dell’importanza di essere antifascisti.
La sociolinguista Vera Gheno ci ha parlato di come si scelgono le parole, dello stato di salute della lingua italiana e di quanto siamo tonti a non sfruttarne la flessibilità innata.
Abbiamo scoperto di amarci con Giulio di Storia d’aa filosofia coatta, che ci ha regalato l’incredibile confessione di Guè Pequeno.
E poi: il cruciverba, identità verbale e nuovi femminismi, scrivere con le orecchie, due servizi fotografici bellissimi e tantissimo altro. Lo potete ordinare, qui:
E adesso un rapido tutorial:
Chi ha detto social distancing?
La scuola di lettura è la prima scuola da affrontare per chi vuole scrivere. Dobbiamo leggere, sempre, il più possibile. E poi ascoltare tanta musica, proprio perché è un discorso di allenamento dell’orecchio: si scrive con le orecchie. Tutti pensano che per scrivere serva l’occhio, lo sguardo, invece è una proiezione musicale, non visiva. Come i sogni, che si fanno ad occhi chiusi, ma hanno suoni e colori. Ascoltate quello che vi pare e cercate di capire qual è la musica che sentite più affine, perché corrisponderà a quello che diventerà il vostro modo di scrivere.
– Fabio Stassi, intervistato sul numero #3 di Fantastico!, la rivista
Ci trovate anche su Instagram e Facebook, ma non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Nel frattempo: ehi, buon weekend!
Per chi ha pazienza e coraggio c’è anche l’email a cui proporsi per partecipare a questa avventura: fantasticopuntoesclamativo@gmail.com.
Accettiamo prosa, poesia, immaginazioni scatenate ma ad una sola condizione: non meno di 1500 caratteri.