Hai guance fervide
Calici di solitudine
In bilico
Tra passi incerti
E sguardi ben
Assestati.
Selettività delle tue labbra
Apostrofo femmineo
Di acceso
Sorriso
-Fessura assolata
Calore lungamente
Atteso-
Si protrae
Involontariamente
O
Volontariamente
Tra le mie ombre
Mattutine:
-Ronzio interrotto-
Macchie geometriche
Intarsiate di luce
Nella trama opaca
Di un vetro
Appesantito da aloni e
Respiri e
Fumo di sigaretta
Sputato e
Digerito prima di
Un sonno
Compulsivo.
Con le mani strette
-Ti cingi
In compassione
Che non hai
Mai chiesto
Se non ai tuoi autori
Morti-
Sopra la tua spalla sinistra
M'allunghi
Un paio d'occhi
Stanchi
D'amore sottovuoto.
Conto i movimenti
Della tua nuca:
Mi guardi
Schermato
Da un treno in partenza
Un finestrino
Un timido cenno.
Ma io sento
I tuoi occhi
Addosso
Spogliarmi dei miei
Acri pudori,
Gettarmi in terra
Tra la calca di
Fedeltà e amore a distanza e futuri affatto
Contingenti:
Amarmi per un'ora,
Poi affievolirsi, il tuo
Corpo
Sulle mie braccia
Liquide e
Berne
L'amore che hanno
Afferrato.
Diluisci queste ore
In letti disfatti e muri
Riarsi.
Quante parole
Ci siamo detti
Senza rivolgerci
Che uno sguardo
Meticoloso
-Appunta ogni
Pensiero-fotogramma
Che sulla nostra fronte
Alta di ombre
Scorre in negativo.
Fruga tra le
Molte braccia
Che m'hanno trattenuta;
Fatti spazio, stringi
La tua aura
-Fascinazione di cui
Mai sono satura-
In un fascio di
Policromatica
Passione.
Ti tengo un posto
Tra le file
Di amanti
Di amori
Di spasmi,
Estasi inebrianti.
La tua fugacità
Mi dà molta più
Ebbrezza
Di una promessa
Mai infranta.
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