I rapporti sociali non sono altro che delle sottili matasse di lana colorata lunghe 16 chilometri.
Lo so per certo.
E ognuno di noi in questa vita ne possiede 5, da amministrare come meglio crede: so per certo pure questo. Tutti, in questa vita, hanno a disposizione un totale di 80 chilometri di sottile lana colorata coi quali avviticchiare le 5 persone più rilevanti della propria vita, decidere quanto tenerle vicine, o quanto lontane, decidere se intrecciare i fili, generare equivoci, ragnatele, o straordinari maglioni invernali. Fili fini fini finissimi per tessere un’amicizia, un amore, o una conoscenza delicatamente più superficiale che, vita natural durante, sarà legata a uno spago fine fine finissimo.
Un gomitolo nero dipanerò per mio padre, che non voglio attorcigliare troppo a me, ma dal quale intendo rifugiarmi per i saggi consigli.
Un gomitolo bianco per la barista, che conosce la filastrocca delle mie abitudini, mi prepara il solito, poi apre la cassaforte, si piglia i miei pensieri e là dentro li sigilla.
Un gomitolo verde per il mio migliore amico, che avvolgerò in una spira di qualche chilometro e non lo lascerò andare prima di aver condiviso almeno una dozzina fra momenti incancellabili e traumi profondi: solo allora sarà libero.
Un gomitolo blu per la maestra, una maestra soltanto nell’oceano delle maestre, quella del primo incomparabile trasporto per la conoscenza e l’arte e le arti e il sapere e la bellezza di tutte le cose: avvolgerò la maestra in una spira lunghissima di lana blu e ne farò un totem nei giorni di pigrizia.
Un gomitolo giallo infine per chi non ho ancora incontrato
e farà baco da seta insieme a me
prima di scopare nelle nostre lane e uscire falene,
viaggiare di notte sotto i lampioni degli autogrill.
E sul fare del giorno
sbrogliarci e riavvolgere lo spago.
Buona.