Guastati dal lavoro
Nella ripetizione del movimento
che fa annodare i muscoli
Nell’utilizzare scampoli di frasi
per strappare una risata
e porre un freno alla coscienza del tempo che scorre
Nell’eludere il senso di sé
per non deragliare oltre il perimetro
di un’obbligata e corretta presenza
Guastati dal lavoro.
E non è vero che nobilita l’essere umano
Lo corrode.
E non è vero che fa parte del processo naturale
dell’educazione e dello sviluppo di una persona
È un’imposizione.
E non è vero che non hai altra scelta
Le altre scelte possibili te le hanno nascoste
per egoismo
per ignoranza
per cattiveria.
Perché non è di un lavoro che permette
l’espressione della propria mentre
quello di cui sto parlando
ma di una manciata di movimenti coatti
da eseguire più volte
in modo meccanico.
Guastati dal lavoro.
A sostenere spese per tornare al lavoro
A mangiare per essere in forma al lavoro
A scopare per avere un motivo di cui vantarsi al lavoro
Ad alzarsi presto e andare a letto prima per essere svegli al lavoro
A fare attività fisica per sentirsi migliori di altri sul posto di lavoro
A ingiuriare, a mentire, a falsificare, a scherzare colleghi solo per tenersi
stretti un posto di lavoro che potremmo perdere da un giorno all’altro
senza sapere come.
Il lavoro guasta l’essere umano
e come un virus
In principio infetta l’ambiente che lo circoscrivere
per poi espandersi e intaccare
Anche queste parole
Parole esalate
spezzate in testa
friabili
e fra i detriti setacciamo ciò che resta di marcio del significato.