Il decalogo di Schioschioski
1) Io sono un signore, qui dio tuo, che ti ha fatto uscire dalla terra del Niet, che ti dice di non volare a Sharm-El-Sheikh e di optare piuttosto per un turismo locale e sostenibile - Gravellona Lomellina, Cusano Mutri, Granozzo Con Monticello, San Cesario Sul Panaro, Ortisei.
Sono il signore dio tuo che ti segrega in una casa di schiavi fascisti rumeni che schiavizzano dei sub-schiavi comunisti scozzesi. Sono un signore, qui dio tuo e di là non si sa, che ora ti farà visualizzare le gioie spiritiche ottenute dall’acqua ai crisantemi raccolta nei villaggi dell’Isis, che ti farà vivere un giorno nel corpo cestebondo di Parenzo, sono il signore che ti farà dimenticare la condizione servile del servo dio tuo.
2) Non avrai altro dio all’infuori di tutto quello che è fuori di te. Dentro di te non esiste niente, se non il tutto frazionato al sempre e moltiplicato per i sette metri canonici di intestino tenue. Non avere altri dei di fronte a me: stai basso profilo, quatto, sludge-step, slow-down, hard core-leone, casico e ultrapiatto.
Non ti fidare mai di chi ti dice di non avere un altro dio all’infuori di me.
3) Ricordati di santificare tutto quello che ti ricordi. Rifletti: qualsiasi ricordo ora ricollegato alla ratio è una rincorsa corsara di rara ricchezza. Santifica, appena ti ricordi di qualcosa. Non dimenticarlo mai - ricordati anche di questo (...e se te ne sei appena ricordato: santifica).
4) Onora prima tua madre e poi, solo in in un secondo momento, tuo padre. Il discorso è questo: io come signore dio tuo posso anche capire che Ibrahimovic non abbia mai vinto l’Oscar, che Cristopher Walken abbia ricevuto solamente un Pallone D’Oro, posso capire che La Teoria del Prospetto, postulata da Kahneman e Tversky nel 1979, poggia sulla constatazione che gli individui sembrano valutare ogni possibile esito di una decisione rischiosa sulla base di un punto di riferimento...Rimane il fatto che tua madre è la prima che ti ha accolto al mondo e protetto, cullato, nutrito, che ti ha visto piangere e ti ha detto "sssssccchhhh, non piangere, ssscchhhhh".
Che ti ha creato, nel sorriso, nella carezza.
Per prima cosa onori lei, poi pensi al resto. E ora su a finire i compiti.
5) Non uccidere, a meno che non pensi davvero sia un passo importante, challenging, skill-requiring, coraggioso, career-oriented per il tuo lavoro, per il benessere tuo e di tutte le donne che devono subire i bavosi e gastrici tentativi di laido flirting di Parenzo, quelli con l’alito al caffè + sigaretta, la forfora sulle spalle, la mano morta, lo stomaco putrido, la faccia di merda.
Ma in generale, non uccidere.
6) Non punire gli impuri con i tipici atti commessi da quelli che si dimenticano di santificare i ricordi, ma sii piuttosto produttivo, proficuo, gentile, accomodante, lavapiatti, mondino.
Vedi un muro enorme annichilente? Costruiscici una finestra, apri il varco ad un cortile.
Vedi un ambiente strutturato? Portaci dentro qualcosa di incomprensibile.
Vedi poco futuro? Presentati di fronte al passato, col conto già pagato.
7) Non rubare i desideri della donna di Parenzo. Lascia che si sgrilletti in doccia pensando a una doppia farcitura black/white, lasciala piangere sotto il getto d’acqua mentre rabbercia le gambe tremolanti, lasciala guardare la De Filippi, obnubilata dalla noia borghese, convinta un giorno di farsi tirare su al volo da un cavallo bianco montato da un parenzipe azzurro. Non rubarle la fantasia, che è l’unica cosa che la tiene lontana dall’accanimento terapeutico.
8+9) Di’ pure falsa testimonianza, tanto lo fanno tutti. Non scroccare la droga agli altri - che dieci euro li hai anche tu.
10) Non dire mai, mai, mai e poi mai cazzate - a meno che tu non sappia seriamente di dirle.