Fantastico!

Share this post

Il Pezzo

fantastico.substack.com

Il Pezzo

Dec 18, 2019
Share
Share this post

Il Pezzo

fantastico.substack.com

C’è qualcosa che manca
Manca un Pezzo.

Manca un Pezzo di forma esagonale
in questo alveare di pezzi uguali e contrari che si stende sino a obliarsi nell’orizzonte della nostra limitata comprensione.

Manca un Pezzo
                  e dove manca
L’assenza colma lo spazio
ed è tanto visibile
                  da far distogliere lo sguardo
                  da schermarsi la visione periferica con un giornale inzuppato
L’inchiostro sbavato dice che manca qualcosa
Manca un Pezzo.

L’assenza del Pezzo fagocita
                  ciò che ti ha permesso di fuggire
                  ciò con cui credevi di salvarti
                  ciò che avresti dovuto ottenere
                  ciò che ti era stato promesso
                  ciò che ti ha illuso di potere evitare
Evitare coloro che se ne stanno sul ciglio dell’assenza
L’assenza del Pezzo che fagocita te
E mentre vai dimenandoti
In mezzo alle persone e alle qualità
                  che hai perso e barattato negli anni
Dal ciglio
                  questi sconosciuti dal volto sfocato
                  questi parenti alla lontana che si martoriano le mani
                  questi professori scoraggiati
                  questi datori di lavoro diffidenti
                  questi disoccupati recalcitranti
                  questi detentori di un potere che ha perso la fiducia del cittadino
                                    ma che è fatto della stessa sostanza del suo elettorato
                  questi portatori di denaro frusciante idolatrati dalla distanza di uno specchietto portatile
stanno chinati in avanti lasciandosi andare in vomito e merda
                  e, tra un conato e una scorreggia, non  mancano di puntare il dito
dando a te la colpa
Dando a voi la colpa, perché non sei solo tra gli sconfitti
                  siete tanti, ammucchiati l’uno sull’altro
                  scossi dal tremito del sentirsi soli
                  lo stesso tremito che coglie dopo un turno di dodici ore senza pausa pranzo, sulla carrozza del treno di ritorno verso casa
                  nauseati dai rantoli di disperazione che fingete di non sentire
                  quando evitate di guardare in basso verso un altro sconfitto
                  che vi tende un arto
                  come richiesta di un attimo di resa.
No, non sei solo tra gli sconfitti.
Ti senti
solo.

Ora ci sono altre cose che mancano
Mancano altri Pezzi
E le persone che facevano capannello attorno alle assenze
Si disperdono in piccoli gruppetti rumorosi
                  mani in tasca
                  pacche sulle spalle
                  selfie scattati con soddisfazione, petto gonfio
                  labbra pronunciate
                  sguardo ammiccante
Lasciando cadere a terra oggetti superflui che verranno presto sostituiti
                  da altri oggetti da confrontare con altri
                  da esporre a un pubblico assente
                  da gettare via l’attimo successivo.
E nella mancanza di Pezzi, fra i buchi dell’assenza
                  si dirama la via del non necessario

Ma dal rarefatto confine della pienezza che rimane
mentre altre tessere esagonali
si consumano e perdono nell’oblio del friabile
Un’ultima alleanza di esseri umani votati allo sperare in un futuro ancora realizzabile
trascinando una corda pesante imbevuta di sostanze collose
                  solca mari scossi da tempeste non programmate
                  valica montagne riarse da un sole carico di risentimento
                  supera la calca in direzione contraria
                                    tirata dal vento di un violento bisogno dell’effimero
                                    verso la banale fine di un giorno uguale a un altro
                  conquista le piazze dei centri storici, già popolate
                                    da occhi increduli, da smorfie di sarcasmo
                                    da mani cadute in un gesto d’indifferenza
                                    da spalle girate in direzione di un negozio di vestiti
                  mostra pacifici messaggi di protesta contro
                                    un ottuso dispiegamento d’armi.
E la corda lascia un segno sugli esagoni rimasti
                  sui pezzi che resistono
E la corda pulisce la strada dal superfluo
E la corda viene calata
                  raccogliendo gli ansimanti
                  recuperando gli smagriti
                  tirando in alto i miseri
                  prendendo anche te
E fa in modo che l’assenza
                  torni ad essere
                  presenza
La presenza del Pezzo.

Share
Share this post

Il Pezzo

fantastico.substack.com
Top
New

No posts

Ready for more?

© 2023 Fantastico!
Privacy ∙ Terms ∙ Collection notice
Start WritingGet the app
Substack is the home for great writing