Il piccolo luna park
Guido verso casa e sono solo.
Roma, in questa periferia, non somiglia per niente a Roma:
non ci sono i grandi palazzi, i centri di potere, i turisti e gli incravattati.
Un motorino mi sorpassa mentre sono in coda al semaforo
Poco più avanti so che troverò il parco, il parcheggio, il piccolo luna park per bambini e adulti piccini, a cui piace divertirsi con poco
che poi è una cosa che io non riesco a fare
Arianna mi ha portato sul brucomela qualche settimana fa e mentre ridevo
perché venivo sballottato assieme ad un manipolo di ottenni,
pensavo che il mio peso avrebbe fatto cadere tutti, in una tragedia di periferia.
La coda si muove piano piano e arriva un messaggio sul telefono,
rallento e mi fermo all'ennesimo scattare del rosso.
Lo schermo mi racconta che Mario non c'è più
come non ci sono più le birrette
o le serate insieme, sempre un po’ diffidenti.
Allora mentre guido verso il parco, il parcheggio e il piccolo luna park,
mentre i motorini mi sorpassano
mentre le auto si muovono in colonna
e la periferia resta distante da tutto,
cerco di comporre un quadro di quello che ho appena letto.
E mi arriva un altro messaggio con lo stesso contenuto,
da un'altra persona
e il traffico continua a tenermi fermo immobile
dentro l'abitacolo:
penso ad ogni cosa fatta assieme come se servisse a qualcosa
facendo spallucce da solo,
arrendendomi all'andare e al venire della vita.
L'insegna del piccolo luna park accanto al parcheggio
e posso finalmente fermare l'auto e togliermi la cintura di sicurezza:
guardo il telefono e cerco la conversazione con Mario.
Ma il digitale spesso decide di non avere memoria
e non c'è niente dentro il telefono.
Così qualcosa se ne va.
Il piccolo luna park per piccini
e siamo molto più di quelli che dovremmo essere
e mi ricapitano alla mente queste righe moltissimi mesi dopo
e aggiungo un finale.