L’alba. Io e te.
E siamo soli, in una stanza di hotel che è stata costruita sulla nostra storia, esattamente partendo dalle nostre iniziali.
Gli Explosions in the Sky suonano "Your hand in mine", ma sono sempre stato troppo piccolo per contenerti, sempre troppo distratto per conservarti.
Come potrei.
Con i colori che hai. Con i colori che dai.
Mannaggia a te.
Tu che rinasci, sempre, anche dopo le mie notti di verità e di abbandono.
Tu che riappari e sorridi sempre, a tutti, anche alle anime più nascoste e a chi dall'amore ha sempre e solo rubato.
Baci tra lingue sconosciute e sesso tra corpi abbandonati e cordiali saluti.
Perché tu sei sempre perfetta mentre io resto ancora difettoso: parlo poco e fumo troppo, mento tanto e bevo di più.
E poi sogno sporco. Lo sai.
Sogno l'ultima fila di autobus semivuoti e le stazioni che di notte ti sanno nascondere.
Sogno di morire allo specchio e della paura che ho del mio riflesso.
Sogno i giardini silenziosi e quella donna che ormai non ha più un nome e non ha volto.
Sogno le parole che non ci diremo mai e quelle che non mi diranno più.
Sogno il tabacchi sotto casa che chiude sempre troppo presto e l'acqua della fontana che è sempre troppo fredda.
Sogno le chiese di provincia e le preghiere a cui non credo.
Sogno altalene fatte con i copertoni, mio padre che mi dice bravo e tutte le lettere che non ho mai spedito.
Sogno di finire per ricominciare, di difendersi per lottare, di innamorarsi per lasciarsi.
L’alba. Io e te.
E siamo soli, in una stanza di hotel che è stata costruita sulla nostra storia, esattamente partendo dalle nostre iniziali.
Gli Explosions in the Sky suonano "Your hand in mine": ma sono sempre stato troppo piccolo per contenerti, sempre troppo distratto per conservarti.
Come vorrei.
Con i colori che hai. Con i colori che dai.
Mannaggia a te.
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