Imperfetti #2
SE NON PIANGO SEMBRO DEBOLE
Non era così
che immaginavo la fine.
Pensavo andassi via senza girarti
perché è l’unica regola che è sempre vera:
se non ti giri non ne vale la pena.
Ma hai scavato pozzi così profondi
tra le mie due scapole
che ti fanno da nido
e io ti copro con le mie ali,
ora chioccia, ora cicogna, ora merla nera.
E torni sempre indietro
a scaldarti con il mio fuoco.
Perché l’inverno è freddo,
perché fa paura il cielo terso senza sole,
perché, perché, perché.
Perché siamo io e te.
Sei un battito mancato
nella mia cassa toracica, scossa
dal terremoto del tuo ritorno;
lo accetto senza compromessi.
È uno spreco di fogli bianchi
se non scrivo di te,
è uno spreco di correnti ascensionali
se non torni da me.
AUSPICI
Che il tempo sia gentile con te:
che la pioggia
non ti bagni i capelli
e la nebbia
non ti faccia accendere i fanali;
che le ore
siano solo un’unità di misura
e le lancette dell’orologio
solo pezzi di plastica.
Che il tempo sia gentile con me
e mi faccia passare come l’estate,
il tempo che non passo con te.