MOTO IMMANE
Muovimi i pensieri
In orbite irregolari;
Il disordine dei miei giorni
Mi fa sentire meno
Sola
-Lentezze inconsuete
Di luci soffuse
Maldestre sugli occhi:
Spaccano nel mezzo
Gli amori
Consumati
Dal tedio
Del troppo
Guardare.
Da lontano
Da vicino,
Che mai mi placa l’affanno.
Lasciami l'illusione
-Fragilità di occhi vitrei
Infranti in sussurri
Di timido fissare
Illusioni controluce
E visioni sgualcite
Da ombre allungate,
Che con maldestra andatura
Sfilacciano
La parola quiete,
Vuota
Di qualsiasi
Pace.
DISORDINE SPEZZATO
Immenso struggimento
Di andare avanti e tornare
A schiacciare il peso
Dell’assenza
Con una mano stretta
Attorno ad un sentire
Che fatico ad ascoltare
Per la sua tendenza a esasperare
Ogni tremito della mia pelle
-sottile di sguardi-
In laceranti colpi all’animo.
Rammendato come sacra sindone
Del nostro amore,
Sono questo corpo di donna
E le sue turbe incoscienti,
Che spesso le ammazzano
I giorni
E l’insonnia del pentimento
Che mai avrebbe smesso di amare
-dicevano fosse sbagliato quanto morire-
Il pallore dei tuoi occhi
E i tuoi sonni inquieti.
T’accanivi al mio pensiero,
Stanco di vacuità,
E lo riempivi di storture e crepe
Rompevi le mie più dure percezioni,
E lì germogliavi, amore:
Tra il turbamento dell’animo mio e
La tua quiete di stagioni in disordine.