#Masturbazione
A segarsi in circolo davanti a un video porno
in cinque nella stanza d’un appartamento
Nella bassa bergamasca.
A confrontarsi muti, le mani che vanno su e giù frenetiche
chi in difetto per l’assenza dello sviluppo
chi ostenta fiero la propria virilità
chi eiacula
chi ha solo la capacità di creare pozze di sperma secco durante la notte.
Ragazzi delle medie.
A pompare su pedali di biciclette disgraziate
per i margini delle macchie di campagna minacciata dai lavori in corso della nuova superstrada.
A raccogliere animali randagi e farli propri senza sapere come prendersene cura.
Ad ammirare ragazze, seguirle, non avvicinarle
A sognare macchine truccate
A idolatrare squadre di calcio e ultras
A mischiare il mito della droga libera con quello del fascismo.
Razzisti per non essere da meno.
Ragazzi delle medie
Nella provincia miserabile.
Figli di idraulici, operai, agricoltori, meccanici.
Figli di fruttivendoli e parrucchieri.
Figli di agenti immobiliari, di proprietari di bar.
Figli di casalinghe e commesse.
Figli di massaggiatrici, di maestre, di cartolaie.
Quelli che sono rimasti lì, imprigionati nell’identità dei genitori
Quelli che sono fuggiti, resi ciechi dall’assenza di un futuro.
Quelli che sono tornati, nonostante il rifiuto di un mondo in scala ridotta.
Quelli che sono caduti, incapaci di reggere gli strattoni dell’eredità che torna sempre.
A masturbarsi da soli, la porta chiusa
di una camera dell’appartamento
Nella bassa bergamasca.
A contemplare lo sbranarsi dei sogni
lo sfilacciarsi delle illusioni
Mentre venite all’unisono in un fazzoletto di carta.