Matematica elementare
Sono i numeri a cambiare forma
Si sommano e sottraggono
Giù a fare di conto
Si ripetono
Tornano.
Bruschi i numeri confermano
Che ad ogni modo si va avanti
Anche togliendo
Nonostante le solite cifre
Sempre lì a scandire
Le perdite
Le aggiunte.
Conto alla rovescia.
Sono giorni che tengo d’occhio il telefono
Lo schermo acceso
Modalità risparmio energetico
Il carica batterie surriscaldato.
Osservo il tempo muoversi numerato
Tenendo i minuti attaccati alle dita
Alzandole fino a che sono dieci
Per poi tornare chiuse a pugno.
Davanti ci metto
Il segno meno.
Tempo in negativo.
Non va a curarsi degli articoli scritti durante il tempo di guerra
Si è già fermato su fogli di carta
Quando tua moglie è morta dando alla luce i tuoi due figli
Morti.
Non ha una data da fissare in una storia
Per le commedie teatrali in dialetto
Che hai scritto e prodotto nel mezzo
Ma il segno è stato fissato
Per gli attori che hanno lasciato la scena.
E di quella donna soccorsa alla fermata dell’autobus
corteggiata sino a farle aggiungere una riga verticale sopra quella orizzontale
Dei figli di lei già grandi, poi acquisiti
Delle lettere scritte ad Anna per non farle perdere la speranza
nei giorni in cui la sua mente non poteva reggere un numero in più
diviso per la radice di
fratto per il limite della percentuale di cento quattordici
Del nipote maschio a cui hai dedicato tutto il tempo libero che lui ti ha concesso
e dell’incredulità nei suoi occhi pubescenti nel vederti staccare l’intera arcata superiore dalle gengive
Di un nocciolo di pesca gettato dal balcone
quando l’estate non lasciava ancora presagire la sua fine
Il tempo ha a cuore solo il numero che gli verrà tolto
E il momento in cui sarà scritto
Fedele agli spazi vuoti di un documento
Giorno, mese e anno
Fino a lasciare
Solo un nome.