I miei anziani
mi fanno scomodo il passo,
si voltano se mi volto,
mi disegnano l’ombra:
sei sola, proseguono.
Io invece ho compagnia nel tragitto
lo so
ho sudore nel vestito
qualche lacrima nella piega dell’occhio
ne ho un sacco pieno se voglio mostrartelo.
In un film una volta ho sentito:
laverò tutto dieci volte per cancellare le tue tracce.
Io però non nego, non cancello,
non rimpiango,
non mordo.
E tengo stretta l’ombra popolosa,
l’ombra millepiedi e milleocchi.
La tengo stretta
di un abbraccio di secoli sminuzzati in secondi
Mi tengo stretta i miei anziani
miei spettri gentili
mia eredità
mia nascita.