Io lo so a cosa servono tutti gli sforzi.
E ricordo di averlo capito mentre osservavo il gran cimitero di vestiti abbandonati sul letto da settimane, o la stratificazione di libri appena cominciati e i fogli ammonticchiati sulla scrivania, ma anche l’auto in disordine e mia madre che buon dio non capisce mai il mio punto di vista. Ricordo di averlo capito mentre aspettavo la telefonata che mi avevi promesso. Ho pensato che ci doveva essere da qualche parte un me stesso così figlio di puttana da fregarsene e dire e così sia. Ricordo di averlo capito anche un’altra volta, mentre guardavo di tanto in tanto la porta, aspettando arrivassi come avevi promesso. Ho pensato che ci doveva essere da qualche parte un me stesso così algido e stronzo da fare spallucce e dire e così sia. Sicuramente da qualche parte c'era, e c'è, un me stesso insensibile che non fa sforzi, ma non vorrei mai conoscerlo, mai e poi mai.
Io lo so a cosa serve incazzarsi con un amico deformato dai vizi, so a cosa serve incazzarsi con se stessi per evitare il ripetersi di un errore reiterato, so a cosa serve mandare a fanculo un datore di lavoro, o una persona che se ne approfitta meschinamente. Per lungo tempo ho pensato che non servisse a nulla, che fosse fumo, sconfitta, o la sostanza che amara il sangue e amara il cuore e lo spirito: lavoro inutilizzabile.
E invece io lo so a cosa servono tutti gli sforzi.
In fondo a conservare l'entropia di questa stanza gigantesca fatta di terre e oceani, a mantenere intatto il naturale disordine della vita, a difendere il sottosopra del mondo e tutte le sue cose, con tutti i suoi treni che passano, le occasioni, i dubbi, i disequilibri, le scommesse, i tentativi: gli sforzi, capisci?
E ad ogni sforzo la speranza del cambiamento, l’esatto cinquanta percento di probabilità che vada tutto bene o tutto male, a ogni sforzo un bivio.
Ché a conti fatti non è altro che uno spartiacque
che ripartisce il mondo in altruisti e tutti gli altri,
in libertà e repressione,
in bellezza d'animo ed egoismo.
In movimento e tutto ciò che invece resta fermo per l'eternità.
Ricordo di aver pensato questo
mentre facevo il funambolo
per attirare quel poco
della tua attenzione.
Buona.