Esattamente non so cosa mi aspetto da queste righe. Una liberazione, una confessione, non lo so…
So che ho tante cose dentro da scrivere un libro, ma le mie capacità probabilmente mi permetteranno al massimo di scrivere questo racconto, che spero non servirà mai a nessuno ma non si sa mai…
Era il 4 aprile del 2018 quando mi diagnosticarono la Leucemia.
Leucemia mieloide acuta, per l'esattezza.
Già solo il nome fa un po' paura, figuriamoci il resto.
E niente, sapete come dicono nei film no, ti cade il mondo addosso, ti passa la vita davanti ecc..beh a me niente di tutto questo, mi sono partite nella testa solo delle domande. Perché? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? E poi, si, forse ti crolla un po' tutto addosso, è inevitabile. Mica sono un supereroe.
Sta di fatto che scopro che era già un mesetto che avevo i sintomi, che quando sono entrato in ospedale mi hanno preso per il rotto della cuffia, che le mie piastrine erano 7000 quando dovrebbero essere 140000, per non parlare del sangue, che praticamente non ne avevo.
Seguono esami su esami, iscrizione alla lista dei donatori(perché ovviamente la mia famiglia non era compatibile, la sfiga), colloqui con psicologi e svariate attività ospedaliere che non vi sto a raccontare.
Li inizia il periodo più buio, più difficile ed esasperato della mia vita. Sei in una stanza, chiuso, in regime di quarantena perché non puoi prendere un raffreddore. Li in quella stanza di ospedale ne puoi fare di ragionamenti, eccome, hai tutto il giorno. Tutto il santo giorno. E di ragionamenti ne ho fatti, pure troppi. Forse sarò “commerciale" nel dire che la salute viene prima di tutto. Beh è vero, cazzo.
Io prima di ammalarmi, giocavo a rugby. Uno sport di squadra, con di valori puri e regole ferree (tutte balle), uno sport che però ti insegna il sacrificio, il sostegno e l'umiltà (questo è vero); beh in tanti, dottori compresi, mi hanno chiesto se il rugby mi ha aiutato in questa lotta. E io ho sempre risposto di no. Forse per il fisico, quello si, ma nella mente devi avere la forza di lottare per la tua vita, e quella non te la insegnano a rugby. Non so come spiegare, devi avere un obbiettivo, devi guardare sempre verso la fine e non verso l'inizio.
Il cammino comunque è stato lungo, qua arriva la parte dove dovrei spiegarvi quanti giorni di ospedale ho fatto, quante chemioterapie, quanti esami e quante trasfusioni. Ma forse è più interessante spiegarvi il lato umano della cosa, non il lato medico.
Attenzione, il lato medico è fondamentale cristo santo, fondamentale. Io penso di aver avuto dei fottuti geni come dottori. Ricoverato il 4 aprile e il 23 settembre ho fatto il trapianto. Robe da non credere. Poi c'è gente che non si vaccina. Questi sono dei supereroi, altro che dottori. E io sarò sempre grato a loro. Purtroppo la Leucemia è un male cosi cazzuto che puoi anche essere super forte, avere dei super dottori, ma poi alla fine la prendi nel culo lo stesso. E io di questi casi ne ho conosciuti, gente che se la tiene tutta la vita e gente che invece non ce la fa. Ti rendo conto di quanto cazzo siamo piccoli e inutili, di quanto la natura e la vita fa il suo cazzo di percorso senza chiederti sicuramente il permesso.
Dal punto di vista umano invece, le persone fanno la differenza. Come sempre. Ho avuto al mio fianco persone stupende e arrivisti del cazzo. Ma le persone stupende sono la maggioranza, per fortuna. Un consiglio che mi do e vi do. Andate a trovare i vostri amici e parenti in ospedale, sempre. A me è servito tantissimo. E poi cazzo finanziamo la ricerca, sempre. Mica solo quando c'è la bambina di turno che ha bisogno del midollo osseo o c'è la vip (che non sa un cazzo) che si ammala.
Io non so bene come ne sono uscito. Un giorno un greco qualsiasi mi ha donato il suo midollo osseo e tac…sono “guarito"… posso dire che ce l'ho fatta, che ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me , un po’ come le star che ritirano l'Oscar. Ma se penso che uno ce la fa e altri 10 no, allora mi prende una rabbia
assurda, un odio verso tutto e tutti che non so spiegare. Per esempio, mentre sto scrivendo, sono a letto bloccato da un fuoco di Sant'Antonio, una varicella per adulti. Diciamo un incidente di percorso, una roba che ai trapiantati può succedere. E io ho fatto tutto per bene dopo il trapianto, semplicemente il mio corpo non ha ancora finito di rompere il cazzo. E adesso bloccato a letto, penso a tutto quello che ho passato. Al tempo che ho perso ma che adesso ho guadagnato. Cosa vi devo dire? Probabilmente vivrò la mia vita su un filo piccolo, attento a non cadere, un po' come Philppe Petit.