Quanto spazio prendi
Finisce il concerto e parte il DJSet in cassa dritta.
Mi guardo intorno, cercando di non farmi scoprire dagli altri che la sto cercando. Non la vedo.
Mi riguardo intorno. Niente.
Apro Instagram, mi vergogno molto di quello che sto per fare: scorro le sue storie fino a vederne una di cinque minuti fa in cui era qui, non troppo lontana da noi.
Alzo lo sguardo e la vedo ballare.
Non ci vediamo di persona da sette anni e non ci sentiamo via etere da circa un mese. In tutto questo tempo è diventata bella. No, bellissima. No, lo è sempre stata. Sì, ma ora particolarmente. Va beh, non importa. È finissima nella sua scoordinazione, nel modo in cui si muove, in cui si guarda attorno, in cui si sposta i capelli, leggera e noncurante del mondo esterno. Mi viene un po' da vomitare. Mi tremano le gambe. Penso ad un principio di esaurimento nervoso, ma mi sbaglio. Non me la sento. Mi sono sovra-emozionato in questi cinque secondi, è stato bello, ma ora resterò qua e farò finta di niente. Parlo con i regaz e cambio discorso. Fallisco.
Metto avanti prima un piede, poi l'altro, mi avvicino. Richiamo la sua attenzione toccandole la spalla.
Si gira. Ci guardiamo.
Il mio stomaco viene risucchiato in un vortice, la mia testa viene risucchiata in un vortice, noi due veniamo raccolti in una bolla gigantesca, lontani dal mondo, dal Festival, da Calcutta in sottofondo, dalla gente attorno, dai miei amici, dalle sue amiche, dallo spazio, dal tempo. I suoni perdono forma, diventano più compressi, il tempo si dilata infinitamente, mi prende per lo sterno e mi tiene appeso per il fiato mentre ci guardiamo in un solo, interminabile secondo, in cui nella mia testa succede di tutto, esplodono delle cose e fanno un gran casino, ma anche un sacco di luci e io non riesco a pensare a nulla.
Mi sorride.
Qualcosa buca la bolla e ritorna tutto come prima: i suoni si decomprimono, Calcutta torna a cantare quella cosa sulla Tachipirina, le persone ballano, i miei amici ridono, il tempo ritorna a scorrere, il battito torna regolare. Respiro, non esplodono più le cose e mi torna in mente qualcosa da dirle, dopo tutto questo tempo.
-Ciao.