Raccolta #10
CRISALIDI
1.
Orione sono io il tuo sì;
costellazione maggiore
nessun no ti toglie mai vigore
ed eterno bruci e torni a me,
tuo sempiterno sì.
E ti mordi la coda,
mio sempiterno no.
Io Oroboro,
Tu Orione.
2.
Gocce di saliva
cadono dalle ferite
che i tuoi chiodi hanno lasciato
sulle mie mani.
In mille leccano il mio sangue
e io sono
dissanguata.
3.
La volta celeste
sì o no?
è più grande di me.
sì o no?
Con te, Zenit
sì o no?
senza te, Nadir.
sì o no?
Sono una mosca intrappolata
nella tua tela di dilemmi.
Sì o no?
Il mio occhio interiore sì,
la mia carne no.
LATTE E MIELE
Nessuno mi comprende
come un foglio bianco.
La libertà di creare è libertà d’essere
e quando creo, sono.
Il poeta è il Cicerone dell’anima
e sul tavolo svuota le tasche
da mille amori e mille dolori
e rende romantico
tutto ciò che non lo è.
Siano maledetti quelli come me,
che per vedere il colore carminio della rosa
si strappano il cuore dal petto
e si tagliano le vene dai polsi
senza prima cercare i suoi petali in giardino.
Siano benedetti quelli come te,
che tanto strazio portano dentro
da straziare anche me;
che rendono le mie parole
latte e miele
per gli inquieti
e gli inguaribili romantici.
NOSTRADAMUS
Voglio vedere fino a dove arriverò
dormendo in mezzo ai serpenti,
senza amore o conforto alcuno.
Ci saranno apocalissi nucleari
e mondi dove il sole sorge a ovest
e tramonta a est,
ma non mi accompagnerai.