Raccolta #8
OSSERVARE
Ti ho visto per la prima volta
in un vaso di gerani,
eri il profumo che tiene lontane le zanzare
nelle estati umide e appiccicose di Milano.
La seconda volta ti ho trovato
in un pineto di Sardegna,
mentre osservavo il volo dei gabbiani
distesa sulla schiena;
eri l’odore delle bacche di mirto
incastrate tra i miei capelli.
Ti ho rincontrato anni dopo,
nell’aroma di una candela alla vaniglia
che illuminava le mie notti insonni
con una luce tremula.
Ogni volta ti ho perso nelle frazioni di secondo
che ho impiegato a riconoscerti,
ma i nostri incontri sono stati
lampi a cielo terso
nella noia che invade le mie giornate,
che colonizza la mia attenzione
sempre su cose insignificanti.
Vorrei tanto che mi sorprendessi ora,
tra il tavolo rivestito di pelle marrone
e la penna a sfera che ho in mano;
chissà
che fragranza avresti.
SOLDI
Non abbiamo soldi
ma non siamo poveri.
Ci hanno tagliato l’acqua
ma beviamo dalle fonti del sapere
che placano la sete di avere tutto.
Non abbiamo soldi
ma ci amiamo come fanno i poveri.
Con le mani, denutriti
tra aria corrente e parassiti;
e nelle nostre notti splende comunque la luna.
Non abbiamo soldi,
ma cosa sono i soldi davvero,
se non un mezzo sporco per arrivare in anticipo?
Da sempre partiamo mezz’ora prima
per lo svantaggio di non poter pagare i mezzi
sapendo che prima o poi arriverà il giorno
in cui aspetteremo con un ghigno sul volto
perché siamo arrivati prima noi.
Loro avranno i soldi,
ma noi conosciamo tutte le scorciatoie
e abbiamo qualcosa che loro non hanno:
il fiato più lungo
perché da anni
corriamo dietro ai soldi.