Quando la punta incontra la pelle
Ripercorro i bordi affilati dei frammenti
cercando due lati che combacino
per ricostruire le parole
della mia voce rotta e spezzata
ricompongo e suggello i cocci
col sangue che scorre sulle mie dita
che indecise e ferite si spostano
chiedendosi dove sia nata la spaccatura
osservo la goccia di sangue
tra lo spillo e il dito
prima di ricucire le corde vocali
con un ago di ferro e un filo di voce
Metropoli
Trattengo la testa
attratta da un vortice
dispersa in un gomitolo
di cavi ad alta tensione
con le unghie raschio i bassifondi
per cercare l'uscita dal labirinto
mentre i colori lentamente
abbandonano il loro posto nei ricordi
Trafitto dalle marmitte
sarò masticato da una fila
di trentadue palazzi che mi spezzano
prima di essere ingoiato dalla città
il sangue scorre nelle tubature
venature di questa metropoli
il cemento mi abbraccia
e in un sospiro sarò smog