Scrivi
Puoi scrivere dei fiori che s’increspano per la mancanza di pioggia
Puoi scrivere degli alberi che seguono la propria muta o
se ne rimangono silenti, ostinati nel loro verdume
Puoi scrivere delle nuvole che circuiscono la luce del giorno
e velano la spenta luna
Puoi scrivere della pellicola per alimenti
che avvolge il cielo e ne intrappola il calore
Puoi scrivere della carena di una nave che
mangiata dalla ruggine
in mancanza di una rimessa fissa per la manutenzione
fende lo stretto mare che divide i due poli di una decina d’ideali che
appesi ad un liso cappio
decidono la sorte dell’umano destino
Puoi scrivere di invettive contro la folla
di preghiere per una salvezza comune
dell’inerzia delle forti parti dei rappresentanti dello stato
Puoi scrivere della resistenza alla deriva del destino che si ripete.
E verrà comunque tutto rigirato sotto il tacco dello scarpone dell’ironia
Hai un bel dire
dello sforzarsi a portare il corpo
avanti sino alle ore tarde del giorno
Indifferente ai confini che vanno a smarginarsi
facendo calare l’umore del corpo sopra quello di uno sconosciuto
per poi pentirsene
E sulle strade rattoppate dalle pozze d’acqua ghiacciata
porre un freno al piatto moto del giorno
inspirando e buttando fuori un fumo di tabacco contaminato
Pensando che forse si può resistere ancora un poco
in questa riproposizione del se’
nel tempo a venire
Pensando a come si può ancora copiare il passo di colui che ci ha preceduto
sperando che vada meglio a te
e agli altri.
Puoi scrivere del restare attoniti di fronte alla rivoluzione del creato
Puoi scrivere della fine che incede senza la cura che riservi alla tua persona
Puoi scrivere del sentimento che ti lega e a cui ti aggrappi
per non lasciarti sopraffare dallo stordimento dell’essere soli
Puoi scrivermi una lettera privata in cui comunichi che ora è tutto perduto
e non resta altro da fare che morire per preservare
Questo tempo in procinto di finire.
Ma questo resta.
Tu passi
Non rimani.
Quindi te ne prego
Scrivi.