Stazioni chiuse
Mi sorprende sempre trovare una stazione ferroviaria chiusa. Pensare al fatto che possa esistere un periodo della notte dove nessuno può partire e nessuno può arrivare.
Vi sarà sicuramente capitato di dover passare la notte in giro per una città in attesa del primo treno del mattino. Vi sarà sicuramente capitato di trovare un McDonald's e aspettarci dentro. E dormirci, anche se non si può fare.
I McDonald's sono aperti tutta la notte e le stazioni no, puoi mangiare un Crispy McBacon e riposare gli occhi nascosto da un Happy Meal ma non puoi prendere un treno o dormire in una sala d'attesa. Le nottate di questo tipo ti fanno maledire tutte le scelte fatte per arrivare a quel punto esatto della tua vita. Qualsiasi sia la motivazione dirai che non ne valeva la pena. Ma lo rifarai altre volte, e per motivazioni ancora meno valide. E ti ritroverai ancora in quello stato di stanchezza ed estraneazione da farti pensare che se mai dovesse capitare qualcosa di memorabile sarà sicuramente quella notte. Ma alla fine non succede mai nulla, e la stazione riapre, e il treno del mattino arriva davvero. Ma pensi molto e per qualche arcano motivo, non dormi.
Ieri ero a una fiera con tantissimi libri a metà prezzo e son riuscito a non comprare nulla puntando tutto sul non avere soldi e tempo per leggere.
Poco dopo sono andato in Feltrinelli e ho comprato un libro. Se invece di comprare l'ennesimo saggio sullo Scrivere tornassi una volta per tutte a scrivere davvero a quest'ora avrei meno pagine bianche sul PC e più soldi da spendere in Amaro del Capo.
Forse non riesco più a scrivere perché non mi ritrovo più a dover affrontare notti come quelle, dove tutto può succedere e non succede nulla e ti riprometti di non farlo mai più. Come quando bevi troppo. O forse è semplicemente perché ciò che deve succedere in realtà è ciò che succede prima. E la notte e la stazione chiusa sono solo un modo per capire il tuo tenerci a ciò che è successo.
Pensavo a cosa possa aver provato colui che ha visto un arcobaleno per la prima volta in assoluto, perché le storie nascono così, vedendo o provando qualcosa per la prima volta.
Ma forse non basta, serve anche pazienza, che non significa abitudine o rassegnazione, non significa saper aspettare, pazienza significa passare notti in bianco per una cazzata, significa sorprendersi ancora vedendo una arcobaleno o il primo treno del mattino, significa riuscire a far nascere storie pur non riuscendo più a vedere o a provare nulla per la prima volta. E magari neanche per la seconda. Ma ehi, la stazione è chiusa e, se non ricordo male, qui vicino c'è un McDonald's. Penserò tanto, probabilmente a te, forse scriverò perfino, sicuro non dormirò.