Strade Fottute
Sono le 3 di notte. Mia moglie accanto dorme. Il lenzuolo è sempre quello rosso. La tenda blu è come sempre ben spalmata sul vetro affinché non entri il minimo spiffero di luce mattutina. La porta è come sempre ben chiusa affinché non entri il minimo chiacchericcio condominiale mattutino. Io son du' ore che non prendo sonno, è una di quelle soventi nottate in apnea: c'ho i pensieri maniacali e il rimugino fiumico di caotico ipertesto, ho le gambe dolenti dal troppo jogging, la forfora dietro nella testa che mi sfonda la psiche.
Mi incastro a pensare alla sigla di Genitori In Blue Jeans, „One Two Three Four... Show Me That Smile, Oh Show Me That Smile, Don't Waste Another Minute On Your Crying“, con il vinile che gira e lo schitarrone elettrico che entra.
Era la fine degli anni '80, poi inizio '90, i ricciolini di Kirk Cameron futuro fondamentalista cristiano, l'esordio del ragazzino Leonardo Di Caprio, l'uscita di Reagan e Parma non ancora bombardata, Kurt ancora vivo, Hegel già morto, la Triestina forse in Serie A e forse no - alla peggio in Serie B. Dikembe Mutombo sarebbe comunque arrivato qualche anno dopo.
Mia moglie accanto persegue nel sonno.
Mi rannicchio nel fondo della mia infanzia, tra il cuscino e le felpe ai piedi del letto, c'ho l'inquietudine sin risposta dell'io sciolto nell'infinito. Sono cazzi enormi.
Suppongo non siano piú le tre di notte.
[impezzata]
Voglio tirare su Greta Thunberg con la macchina elettrica e darle un passaggio per andare a tirare sotto con la macchina elettrica tutti i politicantacci e intellettuali dello spaghetto che si permettono di dire merdeppiscio di una sedicenne che ha l'unica colpa di aver messo il focus su un discorso di civiltà. Ecco. L'ho detto!
Piccola bambina asettica, impicchiamola! Svedese ricca snob, lancio dell'ortaggio!
Di certo, noi del mondo degli adulti a cui piace il pluralis maiestatis del tipo usato da Umberto Eco, dalla piccola Greta non ci aspettiamo relazioni sugli esperimenti in lab, non ci aspettiamo trattati di chimica, né il galateo perfetto del perfetto ecologista, né un linguaggio magnetico, né tante altre cose che non siano quattro slogan banali e generalizzazioni senza troppo contesto.
Tempo al tempo!, si direbbe, che da ragazzini nessuno era romanziere né scienziato. Aforismi, quelli sí.
Ma che bello il trasporto avventato, acerbo e rattoppato di un ragazzino che ha iniziato a vivere pochi minuti prima. E che bello il trasporto avv., ac. e ratt. di altri milioni di ragazzini che alla loro coetanea guardano con devozione, ascoltando i suoi titoloni banali ma nobili, le sue generalizzazioni vacue ma necessarie. Che belli questi ragazzini che scendono in piazza per l'ambiente col poster di Greta, che fanculano Amazon e Deliveroo, la Coca Cola, la Fanta, le Pringles, che fumano solo ganja di campo e si rifiutano di mangiare lsd prodotto nei lab olandesi.
Peccato che anche per la Greta valga il perfido principio dell'impotenza verso i propri pensieri condivisi pubblicamente nella società ermeneutizzante; ma pur assumendo che un testo è anche la moría dei suoi effetti, estranei all'autore, sicuramente non daremo a Greta la colpa delle azioni terroristiche di qualche spiantato bombarolo che fa saltare per aria uno stabilimento Pepsi con dentro migliaia di onesti operai con famiglia.
Dear litøl Svenska innocente, keep on talking, che di titoli e slogan ne avremo sempre bisogno: da qualche parte s'ha pure da partire.
[/impezzata]
Mi addormento piú o meno alle 4.30 del mattino, gli ultimi pensieri consci andavano alla macchina di David Hasselhoff in Supercar e al naso pendulo di Nanni Moretti post-Aprile. Metto insieme una veloce colazione uova & riso, levo del cerume con piccolo godimento e mi avvio alla S-Bahn già defecato, docciato e spazzolinato: linee di fuga orfeica ancora presenti, zero improntitudine, testa ovattata che brulica sottovoce e spazzata via dal mio pragmatismo House: il lavoro rende liberi, always pedalare, become what you already are, fridays for future, accelera il passo che perdi il treno.
Stacco lavoro, torno a casa.
Mia moglie sempre lí che dorme, tende ancora chiuse, l'orologio dice che sono ancora le 3 di notte.
I hope this is not a fuckin' Lynch movie.
Am I sleeping?
Aaaaand....cut!