Un 25 aprile Fantastico!
Sul 25 aprile, la necessità di parlarne, e di renderlo una faccenda di tutti i giorni
Carə lettorə,
per la liberazione d’Italia dal nazifascismo la redazione ha pensato di proporvi un numero speciale. Ieri Viva (se l’avete persa potete recuperarla qua) ci ha parlato di libertà, noi oggi lasciamo parlare alcunə autorə con degli estratti.
Iniziamo con un monologo ad hoc di Bebo, un monologo scritto per il palco, per cui silenzio in sala e che si accendano le luci:
25 aprile 2022
Vorrei iniziare questi minuti con qualcosa di banale, ma non scontato, quindi: buon 25 aprile a tutte e tutti. Siamo molto contenti di essere qui, oggi, nel 2022, dopo queste settimane in cui chiunque si è messo in bocca la parola pace, la parola partigiano, la parola resistenza. Un pensiero va ad ANPI, una di quelle associazioni che meriterebbe l’attenzione avuta recentemente, ma 365 giorni l’anno, per vedere se qualcuno di quei bifolchi si accorge dell’importanza del lavoro svolto, dal 1943 in poi, da chi ha deciso di prendere una parte.
Un’attività, quella di prendere una parte che, mi viene da dire, va tantissimo di moda negli ultimi tempi, peccato che la parte sia - quella molto affollata - degli stronzi. […..]
Qualora un giorno non sapeste bene da dove cominciare per spiegare ai bambini il senso del 25 aprile, ecco una bella lettura: La bella resistenza è un libro che racconta la storia di una famiglia, ma anche della resistenza italiana:
Gli anni trenta: il trionfo della dittatura
Sarebbe bello poter pensare che le dittature siano sempre odiate dalla maggior parte dei cittadini. Sarebbe confortante essere sicuri che i cittadini accettino le regole imposte dal potere solo perché costretti con la forza. Sarebbe bello e confortante, certo, ma anche ingenuo. Le dittature moderne, infatti, sanno che non si governa solo con la forza. Con la forza si può conquistare il potere e si può anche mantenerlo per un po’ di tempo, ma se si vuole impiantare un regime solido e duraturo occorre mettere radici nel cuore e nel cervello di milioni di uomini e donne. E per farlo, per costruire uno stato totalitario, la violenza e il terrore sono strumenti utili (e spesso necessari) ma non sufficienti. […]
Interessante vero? Il pezzo continua qui!
Ora ci allontaniamo un attimo dal territorio italiano per ricordarci che il fascismo ha la stessa brutta faccia in qualsiasi angolo del mondo, anche in Argentina:
“Una sola morte numerosa”
È vero, nonnino, che vai a vendere stoffe col carretto? Che arrivi fino in Paraguay? Che ti avventuri nei boschi selvaggi del sud, a Carmen de Patagones, per fare baratto con gli indios? Che cosa ti danno in cambio per quelle stoffe dai colori vivaci e cangianti? Dicono che guadagni molto denaro e lo perdi subito, che gli affari così come li fai li disfi. Sei tu che non hai pazienza o ci sono troppi imbroglioni in giro?
La famiglia patisce sulla propria pelle i tuoi rovesci di fortuna. Passa dal tugurio al palazzo, lascia gli abiti della festa per la tuta da lavoro. Papà e José, il fratello maggiore, vendono santini nelle fiere finché una botta di fortuna li riporta a studiare alla Cangallo Schule. La stessa scuola privata in cui un generale argentino trovò la propria vocazione militare! E per colpa della quale papà smise di parlare tedesco dopo la guerra. E pensare che era bravissimo a recitare Goethe…
Fate click qui per finire il brano!
Un po’ di pazienza, abbiamo quasi finito… ecco tre letture per prepararsi a riflettere sul 25 aprile e per imparare a portare l’antifascismo con noi ogni giorno.
Ora chiudiamo in bellezza con le parole giovani di Gianni Rodari - è incredibile come le sue filastrocche e poesie non vengano minimamente scalfite dal tempo, bensì si rinnovino ogni anno come un augurio che viene dal cuore.
Viva la libertá Viva la primavera che viaggia liberamente di frontiera in frontiera senza passaporto, con un seguito di primule, mughetti e ciclamini che attraversando i confini cambiano nome come passeggeri clandestini. Tutti i fiori del mondo son fratelli. - Gianni Rodari
Alla prossima e buon 25 aprile! Oggi e sempre, fedeltà alla resistenza!