Voglio farmi male
Non voglio ascoltare i tuoi messaggi vocali. Non voglio leggere quello che mi scrivi. Non voglio sentire il ping della suoneria e nemmeno la vibrazione. Non voglio stare tutto il giorno attaccato al telefono. Non voglio andare a dormire con l’orecchio che mi pulsa e una gran voglia di fare qualcosa, che nemmeno so cosa e una gran rabbia dentro. Non voglio litigare. Non voglio stare tutto il giorno a leggere le stronzate che si scrivono sui gruppi di WhatsApp. Non voglio fare le storie su Instagram per lanciare delle frecciatine o tanto per fare o per impegnare il tempo. Non voglio uscire a forza perché la quarantena ci ha chiusi in casa e stiamo lentamente diventando tutti scemi. Non voglio ballare, voglio farmi male, direbbe quello là. Ma io non voglio nemmeno pensarci a cosa diceva, quello là.
E che grande sbattimento che è, questa roba qua.
E vaffanculo. Voglio prendere la macchina. Oppure un pullman, un treno, un tram, un taxi, uno scooter. Oppure anche me la faccio a piedi e mi metto a gridare delle bestemmie fortissime ad ogni passo che faccio, così magari intanto che arrivo mi passa. Arrivare da te e guardarti negli occhi. Abbracciarti e piagnucolare, perché probabilmente è l’unica cosa che so fare. Dirti che non ne posso più e che andrà tutto bene, solo per sperare che tu mi ripeterai lo stesso. Non voglio baciarti. Sarebbe così banale e comunque sono incazzato.
E poi, le nostre vite, gli sbatti, le cose e tutto il resto.
Le nostre vite, gli sbatti, le cose e tutto il resto.