Benvenuti al quarantaseiesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono bebo e mi sono travestito da zattera de La zattera della medusa di Théodore Géricault:
- La colonna sonora giusta, ci informa Urfidia, è “Dead tree hugger” di Teho Teardo & Balanescu Quartet. Una scelta sapida e di gran gusto a cui io affiancherei Pizza Express dei Massimo Volume. Quel che resta, in ogni caso, è poco più che vita.
- Scompare e riappare, Rebecca. Scompare dentro i suoi personaggi e riappare dietro ad un bancone, uscendo da una porta, divertendosi come raramente è successo.
- Per un lungo periodo della mia vita non ho fatto la spesa perché il supermercato mi dava le vertigini, ma per fortuna non ci ho mai trovato il morto della settimana di Lerio.
- È capitato a chiunque di perdere un artista, un personaggio famoso, qualcuno che ci ha dato molto senza saperlo, forse a migliaia di chilometri di distanza, forse ad anni di distanza. Forse solo come una scusa per guardarsi dentro, come fa Sturoimarco.
- Stefano è passato già qualche volta su questi schermi e, siccome tengo i miei autori sottocchio, abbiamo concordato che questo Sanremo venisse raccontato da lui. Questo Sanremo o un altro Sanremo, non sappiamo più bene.
- Chiude la porta un’intensa e altissima Sara P. Voi leggetele tutte e tre come al solito, ma riempite i muri dei versi della prima.
Siamo sopravvissuti a Sanremo ma non siamo sopravvissuti a cuor leggero nel vedere la mostrificazione di qualcuno a cui si è affezionati. Succede, si cerca di far del proprio meglio guardando i dischi sulla libreria, si fanno spallucce e in fin dei conti manco se ne accorge più che quei dischi stanno lì.
Si è parlato molto, nell’ambiente dei lettori e dei librai e di chi se ne occupa, delle misure per “tutelare” le piccole librerie indipendenti, scoraggiando le grandi catene di distribuzione. Da par nostro sarebbe bello che le piccole librerie campassero con una pioggia di soldi pubblici, diventassero centri nevralgici d’aggregazione per i quartieri in cui insistono, fossero un piccolo paradiso socialista in cui la cultura non ha costo ma genera benessere.
Invece, invece no.
E allora:
Figliolo, la Santa Madre Chiesa sta a destra, ma Gesú Cristo è stato sempre a sinistra.
— Isabel Allende – La casa degli spiriti
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Non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Nel frattempo: ehi, buon lunedì sera!
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