Fantastico! #48
Benvenuti al quarantottesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono bebo e nelle corsie di questa newsletter sono terminate anche le farfalle della Barilla:
- Mi sarebbe piaciuto, a poco più di vent’anni, scrivere di transizioni della vita così come ne scrive Rebecca questa settimana. Una che come quasi tutti i giovani talenti devi prendere un po’ a sassate e un po’ di ti ci devi far prendere. Giusto così.
- Pezzo immaginifico e duro quello di Valentina F. che prende la ruzzola e comincia ad essere una presenza riconoscibile tra queste righe. Per questa settimana cercheremo di strappare il futuro assieme.
- Tumultuoso come al solito il nostro michiamanofab, ma più spesso e compatto. Occasionalmente succede che gli autori vivano una sincronia umorale e questa settimana sembra abbiano fatto i compiti a casa. Infatti, ecco il terzo pezzo a tema: rip it up and start again.
- Johnny Shock, ragazzo mio, quello è il palco della vita ed una costante inaspettata piega degli eventi.
- Torna con noi Lole Khéops, esordiente la scorsa settimana e già conferma di alto livello in questo giro di giostra chiamato fare una mucchia di cose da prendere a calci e partire. Qualcuno la chiama vita.
- In tema di partenze senza troppi saluti c’è Arianna P. e la non banale idea di come potrebbe essere scomparire. Se lo chiedevano anche i Radiohead.
- Pilastro dell’ecumenismo e della giocoleria dialettica è Alessandro che, dopo una pausa di qualche settimana, torna con dieci facili punti per cucinare filosofia con storia con esperienze da everyday life ma vestiti bene. Piuttosto bene, per la precisione.
- Finirà la prima parte di vita di Fantastico dopo questi versi di Sturoimarco che nella mail dice di essere incapace di fare le cose pop ed è per questo che io po’ lo amo, di quell’amore che solo un uso sapiente della bestemmia sa muovere. Infatti qui dentro ci sono bestemmie. Vi ho avvisato.
- Non fatevi fregare dal titolo di riciclo perché Lerio è un predatore silenzioso e questa è una trappola, come al solito. Il nostro death-advisor è ormai un culto tra i nostri lettori che non sanno più vivere senza il morto della settimana. O muoiono dall’impazienza. Vai a sapere.
Una voce si leva dalle strade:
C
O
R
O
N
A
V
I
R
U
S
Noi però siamo sordi alle grida di dolore del prodotto interno lordo come dicevano gli Uochi Toki e teniamo botta con l’attività di depistaggio letterario ivi contenuta, più sfuggenti del paziente zero e più frattali della mollica del pane, ne esce un numero un po’ malinconico, un po’ a pezzetti, un po’ da abbracciatoni per tutti perché la nostra grande depressione non è quella economica ma è, intuibilmente e nella migliore delle ipotesi a giorni alterni, la nostra vita.
Ma adesso, alcune parole di conforto:
Io sospetto che voi siate, psicologicamente parlando, sani, e questo mi è insopportabile..
— Giorgio Manganelli, Antologia privata
Vi ricordiamo che siamo diventati sociali. Ci trovate su Instagram e Facebook.
Non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Nel frattempo: ehi, buon lunedì sera!
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