Benvenuti al trentacinquesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono bebo e al caffè Tiffany dice mia suocera che fanno dei cioccolatini buonissimi:
- I Fantastici autori hanno una sintonizzazione tutta loro che ogni tanto si allinea e vengono fuori numeri come questi. La scritta dice Nomi. Cose. Città. e infatti ecco Urfidia, leggera e imprevista su Milano.
- Ha detto Lerio che se gli dai la mano puoi vedere gli operai nella metro berlinese tirando il naso un po’ più in su dei tuoi pensieri.
- Ormai questo è il luogo deputato alle risposte alle mail di Sturoimarco, che quest’oggi lancia il proprio stesso pezzo: “Puoi anche non pubblicarla questa…”. La risposta è: col cazzo.
- Filippo l’abbiamo tenuto sospeso per così tanto tempo che bisognerebbe fargli una statua. Ed è peccato poi far aspettare gente che mette assieme così i luoghi, gli spazi e i tempi della City.
- Anonimato per anonimato per tre e quattordici, altro esordio altra esplorazione delle cose della vita. Della tentazione e della vigliaccheria: rapida, chirurgica, energica. Che bello, che bene.
- Alessandro ha pieni poteri su sé stesso e questa settimana segna in rovesciata, anche perché è il classico tipo con le leve lunghe che si batte fino a spappolarsi ma non riesce proprio a votare. Come cosa significa, significa.
- Dietro Fantastico! ci sono dei carteggi alle volte fittissimi, alle volte sfilacciati, alle volte solo accennati. Arianna aveva scritto una cosa qualche tempo fa, ci siamo scambiati qualche battuta e un attimo prima di dimenticarsi è tornata a bussare con una lettera da un punto che non esiste nello spazio se non nel suo. Nomi. Cose. Città. Io un finale così, in una lettera, mai scritto.
- Oggi me la coccolo perché nessuno si ingelosirà: Rebecca ha mandato un racconto, l’abbiamo corretto assieme, l’ha rimandato in questa forma e c’è da dire che in un approccio che spesso tende al diaristico, su queste pagine, una giovane così tenace nel lavorare sulla sua fantasia è pura gioia. Estate, tette al vento, Bret Easton Ellis from Veneto. Gesto del sucare.
- La metà della metà della metà della metà delle volte che Cioppy mi scrive lo fa con l’accento pesarese. Come faccia certa gente a scrivere con l’accento in perfetto italiano, è imponderabile.
- Vi saluto, spengo la luce chiudo la porta con un po’ di righe e parecchi a-capo sull’annoso problema di chi scrive nel salotto della propria anima.
E mentre la pubblicità della Taffo anche questa volta la fa da padrone vi ricordiamo che più letteratura e meno comunicazione, qualsiasi cosa questo voglia dire. Così come ribadiamo l’importanza della poesia anche quando chiedete le olive al reparto gastronomia, così come quando vi mettete lì a masturbarvi e vi scappa il pensiero su quell’amicizia dello stesso sesso. La poesia capita e checché ne dica qualche piattaforma digitale di food delivery non te la puoi comprare con la carta di credito e comunque ci vuole il 10% di mancia al fattorino.
Un giorno tutte quelle mail saranno risposte, ma intanto vi beccate un numero ciclopico.
Nel frattempo: ehi, buon lunedì sera!
Per chi ha pazienza e coraggio c’è anche l’email a cui proporsi per partecipare a questa avventura: fantasticopuntoesclamativo@gmail.com. Accettiamo prosa, poesia, immaginazioni scatenate ma ad una sola condizione: non meno di 1500 caratteri.
Per non perdervi nulla di questa puntata potete scaricare il pdf a questo link. Non servono iscrizioni e bastano due click. Per recuperare i vecchi numeri sul web, andate nel nostro archivio (c’è anche la funzione cerca), per i PDF invece potete rivolgervi a Google Drive.