Benvenuti al trentottesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono bebo e vi scrivo da Catania. Come dite? Chissenefrega? Esatto:
- Secondo voi, tornare a casa, è meglio? Rispetto a cosa, scopritelo con Urfidia.
- Vi farà piacere sapere che uno dei miei preferiti è tornato da Cuba. Vi farà piacere sapere che il coltello che porta in tasca e che usa per scrivere su Fantastico ha deciso di non lasciarsi conquistare delle morbidezze caraibiche. Lerio, professione ammazzatore.
- L’insegna dice: nomi, cose e città. Capita che alle volte i fantastici autori si allineino senza saperlo e così è. Sturoimarco fa un lungo giro attorno alla vita e all’assenza. Quanto è larga l’assenza? Che traiettorie bisogna descrivere per individuarne i confini?
- Ed è dentro questa assenza che ritorna a muoverci sotto il naso un po’ di parole Marco. Uomini alle prese con i versi, non solo della metrica, ma anche e soprattutto quei rantoli che fanno le anime quando si guardano dentro.
- La trilogia maschile a tema “quello che non c’è” si chiude con la pratica d’analisi dei processi reali, delle azioni, dei vaffanculi. Con michiamanofab.
- Shadia Ceres è la voce di una generazione di donne sull’orlo di una vita che non le appartiene più, impegnate nell’impresa di non scivolare nel buio di ciò che erano e cercare l’appiglio a ciò che saranno. Sgarbatamente e senza l’eleganza del riccio, perché questa è vita vera.
- Anne F. dal nome che profuma di novecento esordisce giovanissima e già brillante nel lavoro linguistico. Bellissima la divisione in atti. Forte il ritmo. Se Shadia è il mito fondatore, Anne è il nuovo verbo per l’indagine.
- Cicles manda una mail asciutta, precisa, ben scritta. Cicles studia filosofia e di questa infinita materia forse non sa che farsene. Cicles non ha mai fatto leggere niente a nessuno, poi arriva qui e mette il suo mattone nella descrizione di cosa vuol dire vivere e trovare un compromesso.
- Torna felice e con la cazzimmma dei giusti: Cioppy. Uno scritto che parla come stessimo seduti davanti ad un caffè con l’amica che mette assieme le cose nella testa, le riordina e te le dice dritte senza l’ambizione di portare una verità se non la sua verità. Una verità esattamente consequenziale al compromesso di Cicles.
- Metanarrazione o solo un trip? Ho deciso di inserire in fondo questo brano di Alessandro, senza aggiungerne uno mio, perché penso sia in qualche maniera riassuntivo ed esemplare di questo numero di Fantastico! C’è, per ognuno di noi, una fatica titanica nel ricostruire i ricordi e portarli fino a qui. Fino a lì. Fino a dove li porterete poi, liberi di deciderlo. Questo percorso è spesso maieutico, ma non può vivere dell’assoluto. La scrittura è un processo intimo che, scopriamo d’improvviso senza regola, aver bisogno di compiersi con l’altro.
Questo numero di fantastico è la somma di una quantità insperata di cose. Ogni tanto ci penso e non ci credo. Quando ne parlo con gli addetti ai lavori tutti spalancano la bocca, dicono che chi l’avrebbe mai detto, fanno le faccine buffe di chi sa molto ma non abbastanza. Vorrei quindi, sull’onda del ritardo e del natale che arriva, chiudere questo trentottesimo editoriale con alcune righe del mio preferitissimo, Raymond Carver. Grazie ai fantastici autori che si sono alternati in questi mesi e grazie ai fantastici lettori.
“Penso che la letteratura ci possa rendere consapevoli di certi nostri difetti, di certi aspetti della nostra vita che ci mortificano e che ci hanno mortificato in passato, che ci possa far capire cosa ci vuole per essere davvero umani, per essere qualcosa di più grande di quello che in effetti siamo, qualcosa di meglio. Penso che la letteratura possa farci capire che non stiamo vivendo la nostra vita nella maniera più piena. Ma se la letteratura possa veramente cambiarci la vita, questo non lo so. Sarebbe bello che fosse così. In effetti, può darsi che un racconto o un romanzo sia in grado di cambiarci la vita, di cambiare la nostra vita emotiva, mentre lo leggiamo. Forse se lo facciamo abbastanza spesso alla fine avverrà un processo di osmosi che ci aiuterà ad affrontare quello che ci aspetta.”
— Raymond Carver, Niente trucchi da quattro soldi
Nel frattempo: ehi, buon lunedì sera!
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