Benvenuti al quarantatreesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono bebo, sto progettando un golpe borghese e questo è il nuovo logo di Fantastico!:
Ed è di Giulia Gagliano. Siamo Felici? Puoi ben dirlo.
- Mi concedo di aprire questo numero con alcune valutazioni sulla parte che è meglio occupare, in un mondo cinico e baro. Quella di chi può perdere.
- Giusto svoltare e alleggerire con un po’ di considerazioni sistemiche sulla storia del mondo che si srotola lungo il tapis roulant di Alessandro.
- Sturoimarco cambia sensibilmente forma, tra droga e periferie milanesi.
- Continua il carteggio attorno al tema “lettura e letteratura”. Filippo si mette a testa bassa e stende una lenzuolata piena di spunti.
- Volevo dire pubblicamente che, come Urfidia, non amo i sottobicchieri. Nemmeno quelli da usare nella vita lontana dai bicchieri.
- Torna su Fantastico! la giovane e brava Anne F. con un po’ di versi sull’assenza del tempo quando il tempo ti abbonda tra le mani.
- Michiamanofab è il nostro street-writer, qualunque cosa questo significhi. È il nostro expert of everyday life. È il lato pop che ci voleva.
- Sara P., nelle sue vive parole: “spesso faccio fatica a sommetterle all'ordine logico che pretendo mettere in ogni cosa, ma nonostante questo credo valgano la pena di essere lette in quanto parte dell'esperienza umana. Non c'è nulla di male nel riconoscere di essere in un momento di stallo. Cerco di concentrarmi sulle cose belle, tipo il calamaro di peluches che mi hanno regalato a Natale, e spero di tornare a scrivere di fiori e déi greci presto.”
- Rebecca si avventura su altri lidi, trasmutando costantemente il sé dentro altri sé. Questo è un tavolo di prova e non siamo a Masterchef. Approvata.
- Johnny Shock è un ragazzo che si sbatte molto e che ha un cuore davvero grande. La cosa che gli recrimino maggiormente è aver paura di fare a brandelli le cose che in mente. Per fortuna spesso non mi ascolta.
- Inevitabile il pezzo di Lerio in chiusura. Pone una domanda che tutti ci siamo posti, arrivandoci con la giustezza di chi non ambisce alla risposta.
Si è fatto lungo parlare di Sardine e Sanremo. Ho ovviamente detto la mia ovunque e ho saputo che non dovevo. Succede? Succede, succede. Succede così tanto che mentre il mondo circola e ricircola può capitare di caderci giù, o dentro, dipende dal terrapiattismo in voi e la legge morale sopra di voi.
Come diceva il filosofo marchigiano La Tosse Grassa: sono tempi cupi per le groupie di Drupi.
Mi travesto da papa e mi auguro che abbiate fatto le azioni necessarie a sentirvi puliti e pacificati in questo mondo di infami senza arte, tranne Bernie Sanders, lui può tutto.
E con questo non sto dicendo che la televisione sia volgare e stupida perché le persone che compongono il Pubblico sono volgari e stupide. La televisione è ciò che è per il semplice motivo che la gente tende ad assomigliarsi terribilmente proprio nei suoi interessi volgari, morbosi e stupidi, e a essere estremamente diversa per quanto riguarda gli interessi raffinati, estetici e nobili.
David Foster Wallace (da “E unibus Pluram: gli scrittori americani e la televisione”)
Vi ricordiamo che siamo diventati sociali. Ci trovate su Instagram e Facebook.
Non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Nel frattempo: ehi, buon martedì!
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