Fantastico! #45
Benvenuti al quarantacinquesimo appuntamento di Fantastico!
Io sono bebo e qui sotto c’è di tutto, soprattutto l’immunità di gregge:
- Spero che vi piaccia il morto della settimana, ucciso come sempre da Lerio. Un Lerio che oggi, perché non ci ho pensato prima, mi ricorda Bulgakov ne “I racconti di un giovane medico”. Ma in generale, Lerio, mi ricorda Bulgakov. Sarà che vive al freddo.
- Marco Donzelli è apparso su queste pagine con strepitosi stralci poetici, ma questa settimana è con un pugno nello stomaco, piegato su un treno verso Bologna. E allora a lui -e a noi- mandiamo l’abbraccio che sappiamo dedicare a chi sta in mezzo al guado.
- Luca è il classico esordiente che manda uno scritto ben fatto e quando gli dici che è stato bravo poi si getta la merda addosso. Sarà perché amare è una cosa davvero complicata?
- Filippo dentro ha un grande segreto: lo smarrimento. Smarrisce sé stesso e cerca di seminarci lungo la sua prosa ricca, virtuosa, intricata come il mondo. Calvino disse che Gadda era un gigante perché non cercò mai di semplificare l’inestricabilità del mondo. Filippo un giorno si accorgerà che il nodo gordiano o lo tagli o lo ingoi.
- Come un albero secolare solo a metà della sua vita e con le energie di chi tiene assieme il mondo, per questa settimana, Sturoimarco a caccia dei meccanismi dell’universo.
- Bentornato Johnny Shock. Bentornato nella narrativa, bentornato aldiquà dell’immaginazione, sul cornicione assieme a Paride.
- Valentina F. torna a trovarci facendo i conti con l’abbandono e con il passato che o l’abbatti o si sgretola, con la vita: che le metti un punto fermo o impari a farti le promesse.
- Sara P. è una capace di spaccarti il cuore in due senza nostalgie, senza disperazioni, senza fagocitare il lettore ma portandolo per mano dentro l’insanabile malinconia di chi abita questo mondo.
- Non lo faccio mai ma vorrei che il pezzo di Shadia si presentasse da sé portandone una frase: “Per mia parte, spero sempre di volare via nell’attimo esatto in cui apro l’ombrello, annuso regolarmente l’astuccio delle matite colorate, mi piace quando i pedoni ringraziano con cenni scomposti della mano”. Ciao Shadia, anche a noi piace.
- Ho immaginato per 34 anni cosa volesse dire abitare in una metropoli. Ho speso moltissimo tempo a scrivere di Bologna senza mai descriverla, abbandonandomi nel mio andare da porta Santo Stefano a via della Foscherara e ora so, almeno un po’, cosa vuol dire salire da Trastevere fino al Casaletto quando tutto diventa deserto e quanta strada ho ancora da fare.
- Arriva nenanas nella mail di Fantastico! e noi volentieri pubblichiamo, aggiustando forse una parola e una virgola. Una storia che parte da un punto fantasmatico in un gioco di riflessi e arriva negli angoli più nascosti dei pensieri.
Visto che l’abbiamo citato, meglio metterlo in chiaro:
Tra le altre cose, gli ho detto" raccontò l'arrestato "che qualsiasi potere rappresenta una forma di violenza sugli uomini, e che arriverà il giorno in cui non esisterà più né il potere dei cesari, né qualsiasi altra forma di potere. L'uomo entrerà nel regno della verità e della giustizia, dove non sarà più necessario alcun potere
— Michail Afanas'evič Bulgakov – Il maestro e margherita
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Non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Nel frattempo: ehi, buon lunedì sera!
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