Benvenuti al cinquantaduesimo appuntamento di Fantastico! Buon primo anno!
Io sono bebo e ho festeggiato solo tre volte il mio compleanno, quindi figuriamoci:
- Sto cercando una strategia per tenere botta in queste settimane di reclusione. Forse ce l’ho.
- Sturoimarco vive in Scozia e nella mail di questa settimana mi dice: “cerco di non perdere l'abitudine di scrivere, ma la mente non è stabile, un dolore che non so ancora esprimere va formandosi e il non sapere come reagire è giustificabile e colpevole”. Il coronavirus, per un italiano all’estero, non è una passeggiata.
- Sara P. è arrivata tra queste pagine con la rabbia e la violenza di chissà quale fuoco, questo fuoco è rimasto acceso ma bisogna dare a Sara quel che è di Sara: imparare a maneggiarsi è l’abilità più difficile. Il prossimo passo? Passare dai pugni alle armi.
- Alessandro di getto, wow va di fretta, lascia una cosa e scappa, dove scappi Alessandro, resta un po’, non si può, vado nel bosco.
- Johnny Shock rientra in un filone di realismo capitalista da quarantena, anche questa settimana. Così tanto realista che preferirebbe il dolore fisico a questa immobilità. Fortunatamente non è un masochista.
- Urfidia, come tutti, deve fronteggiare la morte che più del solito si è appropriata del quotidiano. Dal suo angolo di mondo, di chi quotidianamente ci si relaziona, la prospettiva cambia comunque.
- Che brava Valentina F. e quanto mi fanno stare bene, anche se non dovrebbero, questi racconti così ben costruiti?
- Energico, tonico, solido michiamanofab a spasso per un universo che è qui, malgrado tutto, con la sua primavera.
- Filippo questa volta nomina il nome di Dio invano, ma senza scurrilità, con lo spirito necessario di una scrittura che sa sempre più orientare ed orientarsi nell’inestricabilità che è il mondo.
- Lerio è un altro italiano all’estero che vive la stranezza di sapere già tutto, di avere già i giusti timori e di sentirsi avanti o, forse, davanti a tutti consapevole della mancanza di alternative.
- Un attimo per respirare con Ame, in un trittico più breve del solito, una richiesta inaspettata per avere un momento in cui mettere una mano sul muro e sentirsi ancora qui.
- Lole Khéops scrive le righe più a fuoco di tutte queste settimane, da Bergamo.
Speriamo che tutte queste parole possano aiutarvi così come aiutano noi.
Perché le gioie del più profondo affetto
O dei più lievi aneliti del cuore
Sono solo l'ombra della luce— Franco Battiato, L’ombra della luce
Auguri Franco, buon compleanno.
Vi ricordiamo che siamo diventati sociali. Ci trovate su Instagram e Facebook.
Non diventeremo degli influencer, potete giurarci.
Nel frattempo: ehi, buon lunedì sera!
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